Breve ricerca sull'inquisizione
L'Inquisizione è l'istituzione
ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica per indagare e punire, mediante un
apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie
all'ortodossia cattolica. Le prime misure inquisitoriali erano state approvate
nel 1179 .Si legittimava la scomunica e l'avvio di crociate contro gli eretici.
Il termine "inquisizione", tuttavia, si trova documentato per la
prima volta negli atti del Concilio di Tolosa tenutosi in Francia nel 1229.
Per rispondere al dilagare di
fenomeni ereticali e all'emorragia di fedeli la Chiesa cattolica reagì in due
modi:
• appoggiandosi
ai movimenti che non si staccavano da Roma e cioè domenicani e francescani;
• istituendo uno
speciale tribunale ecclesiastico che avesse il compito di individuare gli
eretici: l'Inquisizione.
Storicamente, l'Inquisizione si
può considerare stabilita già nel Concilio presieduto a Verona nel 1184 da papa
Lucio III e dall'imperatore Federico Barbarossa, con la costituzione della
Bolla di Riuscigli (Esso stabilì il principio - sconosciuto al diritto romano -
secondo il quale, anche in assenza di testimoni, si poteva essere accusati di
eresia e dunque subire un processo) con
l'occorrenza di reprimere il movimento cataro (albigesi), diffuso nella Francia
nell'Italia , e di controllare i diversi e attivi movimenti spirituali .
Nel 1252, con la bolla Ad
extirpanda, Innocenzo IV autorizzò l'uso della tortura e Giovanni XXII estese i
poteri dell'Inquisizione nella lotta contro la stregoneria.
Gli inquisitori procedevano:
• contro gli eretici;
• contro quelli che impediscono
agli inquisitori di esercitar liberamente il loro uffizio;
• contro i pagani che venuti alla
fede e battezzati, ritornano a professare il paganesimo;
• contro gli astrologi;
• contro divinatori e maghi;
• contro quelli che impediscono
ai fedeli di professare la vera fede;
• contro chi predichi dottrine
scandalose e contrarie alla vera religione;
• contro chi usa litanie nuove
non approvate.
Il processo accusatorio, previsto dal diritto romano, consisteva
nel pubblico confronto orale fra accusatore e accusato, al quale assisteva il
giudice: Se l’accusatore non dimostrava le proprie accuse, era condannato dal
giudice alla pena che avrebbe dovuto subire l'accusato in caso di colpevolezza.
Il tribunale dell'Inquisizione
adottò invece la procedura del processo inquisitorio nel quale il giudice è
anche accusatore, egli è tenuto a raccogliere le prove della colpevolezza
dell'imputato, conducendo indagini segrete e dirigendo il processo al quale il
pubblico non può assistere né è ammessa la presenza di un avvocato difensore.
Per giungere alla condanna è sufficiente la testimonianza concorde di almeno
due testimoni o la confessione dell'imputato.
Allo scopo di sciogliere le
eventuali contraddizioni presenti nelle sue deposizioni, l'imputato è
sottoposto a tortura, essa può essere svolta
più volte nel corso del processo.
Se ritiene che l'accusa di eresia
sia stata provata, il tribunale chiede all'imputato di abiurare, cioè di
rinnegare le proprie convinzioni. Abiurando, se ritenuto sincero, l'imputato
evita la condanna a morte e viene condannato a pene diverse. Se non viene
ritenuto sincero l'imputato è condannato
necessariamente a morte: pentendosi, viene prima strangolato o impiccato e il
cadavere viene poi bruciato e le ceneri disperse. La pena viene eseguita
dall'autorità civile, il cosiddetto braccio secolare , in quanto gli
ecclesiastici non possono «spargere il sangue»
Due casi famosi:
La caccia alle streghe
Un capitolo a parte nella storia
del tribunale dell'Inquisizione è rappresentato dalla cosiddetta «caccia alle
streghe»: l'Inquisizione, come sì è detto, era nata per riportare gli eretici
nel solco della «vera fede» e fu solo con papa Giovanni XXII che la competenza
degli inquisitori venne estesa alle persone sospettate di compiere atti di
stregoneria.
Due inquisitori domenicani,
scrissero un manuale che conteneva tutte le informazioni utili per riconoscere,
interrogare e punire streghe e stregoni “Il martello delle malefiche”.
Furono circa 110.000 processi e
60.000 esecuzioni, le vittime furono per l'80% donne.
Il processo a Galileo
Dopo anni di osservazioni e studi
Galilei credette di avere trovato la prova inconfutabile della teoria
copernicana (il movimento delle maree) .Il processo si concluse quando Galilei
abiurò le sue concezioni astronomiche davanti ai suoi giudici, essi condannarono la teoria copernicana, senza
però definirla formalmente eretica.
Catari e Valdesi
Il movimento dei catari, nato in
Francia , si diffuse rapidamente. Essi credevano che il mondo fosse dominato
dal male, contrapposto al bene di Dio: rifiutavano perciò ogni rito che
utilizzasse i prodotti del mondo e negavano l'incarnazione di Cristo.
Pietro Valdo, da cui ebbe origine
il movimento dei valdesi, aveva cominciato la sua attività di predicatore in un
piccolo centro urbano ,movimento predicava le sue dottrine, non basate sulle
sacre scritture. La predicazione di Valdo ebbe un successo straordinario.
Al di là delle differenze sul
piano dottrinale, questi movimenti erano accomunati da un identico tentativo di
vivere in comunità animate da uno spirito di autentica fratellanza .
With love , D. ❤
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