domenica 12 maggio 2013

SCHEDA DI LETTURA DI UN LIBRO: Sei personaggi in cerca d’autore,Pirandello


SCHEDA DI LETTURA DI UN LIBRO

AUTORE: LUIGI PIRANDELLO,
TITOLO: Sei personaggi in cerca d’autore,
I PERSONAGGI DELLA COMMEDIA DA FARE:
Il Padre, la Madre, la Figliastra, il Giovinetto, la Bambina (questi ultimi due non parlano), (Poi evocata) Madama Pace.
GLI ATTORI DELLA COMPAGNIA:
Il direttore-capocomico, la prima attrice, il primo attore, la seconda donna, l’attrice giovane, l’attore giovane, altri attori e attrici, il direttore di scena, il suggeritore, il trovarobe, il macchinista, il segretario del capocomico, l’usciere del teatro, apparatori e servi di scena.
Di giorno, su un palcoscenico di teatro di prosa.
·         Un uomo sulla cinquantina, in giacca nera e calzoni chiari, dall’aria aggrottata e dagli occhi scontrosi per mortificazione; una povera donna in gramaglie vedovili, che aveva per mano una bimbetta di quattr’anni da un lato e con un ragazzo di poco più di dieci (14) dall’altro; una giovinetta (18 anni) ardita e procace, vestita anch’essa di nero ma con uno sfarzo equivoco e sfrontato, tutta un fremito di gaio sdegno mordente contro quel vecchio mortificato contro un giovane sui vent’anni (22 anni) che si teneva discosto e chiuso in sé, come se avesse in dispetto tutti quanti. Insomma quei sei personaggi come si vedono apparire sul palcoscenico, al principio della commedia. E or l’uno or l’altro, ma anche spesso l’uno sopraffacendo l’altro, prendevano a narrare i loro tristi casi, a gridare ciascuno le proprie ragioni, ad avventare in faccia le loro scomposte passioni al Capocomico.
·         Tutti uniti dalla nascita e dal viluppo delle vicende reciproche per comporre delle loro persone, delle loro passioni e dei loro casi un romanzo, un dramma o almeno una novella. Nati vivi volevano vivere.
·         Favola che non ha per se stessa alcuna verità né fantastica né effettiva.
·         Un misto di tragico e di comico, di fantastico e di realistico, in una situazione umoristica affatto nuova e quanto mai complessa; un dramma che da sé per mezzo dei suoi personaggi, spiranti parlanti semoventi, che lo portano e lo soffrono in loro stessi, vuole a ogni costo trovare il modo d’essere rappresentato; e la commedia del vano tentativo di questa realizzazione scenica improvvisa. Dapprima, la sorpresa di quei poveri attori d’una Compagnia drammatica che stan provando, di giorno, una commedia su un palcoscenico sgombro di quinte e di scene; sorpresa e incredulità, nel vedersi apparir davanti quei sei personaggi che si annunziano per tali in cerca d’autore; poi, subito dopo, per quell’improvviso mancare della madre velata di nero, il loro istintivo interessamento al dramma che intravedono in lei e negli altri componenti di quella strana famiglia, dramma oscuro, ambiguo, che viene ad abbattersi così impensatamente su quel palcoscenico vuoto e impreparato a riceverlo; e man mano il crescere di quest’interessamento al prorompere delle passioni contrastanti ora nel Padre, ora nella Figliastra, ora nel Figlio, ora in quella povera Madre; passioni che cercano di sopraffarsi a vicenda, con una tragica furia dilaniatrice. Ed ecco che quel senso universale cercato invano dapprima in quei sei personaggi, ora essi, andati da sé sul palcoscenico, riescono a trovarlo in sé nella concitazione della lotta disperata che ciascuno fa contro l’altro e tutti contro il Capocomico e gli attori che non li comprendono.
·         Il Padre e la Figliastra parlano di questa atroce realtà e la difendono contro le smorfie fittizie e l’incosciente volubilità degli attori e cercano d’imporla al volgare Capocomico che vorrebbe alterarla e accomodarla alle così dette esigenze del teatro. Non tutti e sei i personaggi stanno in apparenza sullo stesso piano di formazione, ma non perché vi siano fra essi figure di primo o secondo piano, cioè “protagonisti” e “macchiette”. Sono, tutti e sei, allo stesso punto di realizzazione artistica, e tutti e sei, sullo stesso piano di realtà, che è il fantastico della commedia. Se non che il Padre, la Figliastra e anche il Figlio sono realizzati come spirito; come natura è la Madre; come “presenze” il Giovinetto che guarda e compie un gesto e la Bambina del tutto inerte. I più vivi, i più compiutamente creati, il Padre e la Figliastra, vengono naturalmente più avanti e guidano e si trascinano appresso il peso quasi morto degli altri: uno, il Figlio, riluttante; l’altro, la Madre, come una vittima rassegnata, tra quelle due creaturine che quasi non hanno alcuna consistenza se non appena nella loro apparenza e che han bisogno di essere condotte per mano. E infatti! Infatti dovevano proprio apparire ciascuno in quello stadio di creazione raggiunto nella fantasia dell’autore al momento che questi li volle scacciare da sé.
·         Se personaggi che cercano un autore. Il dramma non riesce a rappresentarsi appunto perché manca l’autore che essi cercano; e si rappresenta invece la commedia di questo loro vano tentativo, con tutto quello che essa ha di tragico per il fatto che questi sei personaggi sono stati rifiutati.
·         Nasce fa i sei personaggi Madama Pace e pare un miracolo, anzi, un trucco su quel palcoscenico rappresentato realisticamente.
·         Trama: la Figliastra si prostituisce per pagare le spese della sua famiglia alla morte del padre. Un giorno incontra il patrigno che ospita la moglie e i tre figli a casa sua. Il Figlio è geloso e odia il Giovinetto. La Bambina muore annegata nella vasca del giardino e il Giovinetto si spara alla nuca. I personaggi se ne vanno senza i due morti, la Compagnia se ne va e cala il sipario.

 With love , D. 

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