mercoledì 8 maggio 2013

La guerra dei tasti - articolo di Cesare Peccarisi


> Segnalata in USA l’aggressività da computer <
La guerra dei tasti
Per le difficoltà ci si infuria

B
en l’83 per cento delle persone che usano un computer ha reazioni incontrollate o violente quando l’elaboratore è fonte di problemi. Lo attesta un’indagine la cui conclusione accomuna la “rabbia da computer” alla “rabbia da guida”.

Secondo Will Calmas, lo psicologo di Boston coordinatore della ricerca, quando una persona si siede davanti a un computer e come se si sedesse al volante dell’automobile e, se si ritrova in difficoltà, presenta rezioni simili a quelle di un automobilista bloccato nell’abitacolo con l’auto in panne.

“In queste situazioni” spiega Calmas “può accadere che una persona dia sfogo a imprevedibili livelli di frustrazione, con comportamenti incontrollati spesso definiti “ rabbia da guida”, conseguenti, per lo più, da ostilità repressa.

“È la situazione che si presenta, per esempio, quando qualcuno è sotto pressione a causa di un capo troppo esigente” spiega lo psicologo. “ Il risultato è quello di sentirsi frustrati e di perdere il controllo. Ma, invece di rispondere per le rime al capo, sfogando così la frustrazione, molte persone scelgono invece di proiettare la loro aggressività su oggetti inanimati, per esempio sul computer”

“Reazioni di rabbia di questo tipo sono classicamente maschili” racconta Marvin Allen, uno degli psicoterapeuti più di moda in america da quando è stato pubblicato il suo best-seller Angry Men, Passive Men ( Uomini arrabbiati, uomini passivi).

“Prima di dare alle stampe il primo libro”, racconta Allen, “venne a conoscenza di alcuni dati che forniscono un’immagine tragicomica delle reazioni che ha l’uomo quando il “nemico” è la macchina: in un anno, ben 14 americani sono rimasti schiacciati dai distributori automatici di bevande. Ed è difficile immaginare come possa accadere: introdotte le monetine, la macchina non fornisce la bevanda, né restituisce il denaro. Si scatena, allora, nei malcapitati, un’esplosione di energia trasformata in calci, pugni spintoni contro la macchina. Finchè questa, sbilanciata, non crolla loro addosso”.

“Gli americani sono sempre alla ricerca di una sindrome da etichettare” commenta lo psichiatra Alberto Siracusano il primo ad aver parlato in italia del Disturbo da astinenza da Internet. “ Il vero problema è la reazione dell’uomo con il mezzo. Il computer, operando per schemi rigidi, corregge ogni nostro errore. Le persone ansiose hanno difficoltà a vivere questa condizione di dipendenza. Reagiscono, allora, con veri e propri comportamenti rabbiosi”. 

With love , D. 

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