Paesaggi e biodiversità
Paesaggi e
biodiversità di Zerbi
La varietà dei paesaggi dipende in
larga misura dalla varietà delle forme di vita che in esso sono presenti.
Per Toschi le diverse forme di vita presenti sulla Terra sono riconosciute come uno dei fondamentali fenomeni naturali che contribuiscono alla fisionomia delle diversi parti della superfici terreste.
La parola “biodiversità” venne creato nel 1985 dal biologo americano Rosen e il significato assunto fu quello di denuncia della perdita di specie animali e vegetali e di preoccupazione per le alterazioni irreversibili di ecosistemi.
E’ apparsa come cosa buona,come un insieme di entità che potrebbero rivelarsi utile per il futuro dell’umanità e che è opportuno conservare.
Sono nate da questa presa di coscienza una salvaguardia della diversità delle forme di vita e l’attribuzione di valori economici ai quali si connettono problemi di proprietà ,diritti d’uso e di ripartizione dei benefici tra individui,società e Stati.
Alla base della biodiversità vi è la relazione tra tutti gli organismi viventi e il loro ambiente.
Vi sono 3 concezione fondamentali :
- Blondel la considera come un concetto astratto,globale che corrisponde alla varietà di tutte le forme viventi della Terra.
Nasce cosi l’ipotesi Gaia proposta da Lovelock secondo la quale la Terra potrebbe essere assimilata a un organismo vivente la cui sopravvivenza è più importante di quella dei suo elementi costitutivi.
-la biodiversità è un’intenta gerarchizzate,misurabili mediante strumenti appropriati.
Essa fa riferimento alla diversità di molecole all’interno di una cellula,a quelle delle cellule all’interno di un organismo,a quella di un organismo in una popolazione,alla diversità delle specie che appartengono ad un ecosistema fino alla diversità degli ecosistemi che compongono la biosfera.
Ciò tiene in considerazione anche i microorganismi che sono il fondamento della biodiversità.
-Si riconosce la biodiversità come un costrutto sociale,economico e politico modellato dalle società umane come rappresentazione della componete biotica dell’ambiente con la quale sono strettamente in relazione.
Divengono cosi oggetto di studio gli usi che vengono fatte dalle piante,degli animali e di tutte le componenti dell’ambiente naturale e le rappresentazioni di essi che i vari gruppi sociali si sono fatti.
Per Toschi le diverse forme di vita presenti sulla Terra sono riconosciute come uno dei fondamentali fenomeni naturali che contribuiscono alla fisionomia delle diversi parti della superfici terreste.
La parola “biodiversità” venne creato nel 1985 dal biologo americano Rosen e il significato assunto fu quello di denuncia della perdita di specie animali e vegetali e di preoccupazione per le alterazioni irreversibili di ecosistemi.
E’ apparsa come cosa buona,come un insieme di entità che potrebbero rivelarsi utile per il futuro dell’umanità e che è opportuno conservare.
Sono nate da questa presa di coscienza una salvaguardia della diversità delle forme di vita e l’attribuzione di valori economici ai quali si connettono problemi di proprietà ,diritti d’uso e di ripartizione dei benefici tra individui,società e Stati.
Alla base della biodiversità vi è la relazione tra tutti gli organismi viventi e il loro ambiente.
Vi sono 3 concezione fondamentali :
- Blondel la considera come un concetto astratto,globale che corrisponde alla varietà di tutte le forme viventi della Terra.
Nasce cosi l’ipotesi Gaia proposta da Lovelock secondo la quale la Terra potrebbe essere assimilata a un organismo vivente la cui sopravvivenza è più importante di quella dei suo elementi costitutivi.
-la biodiversità è un’intenta gerarchizzate,misurabili mediante strumenti appropriati.
Essa fa riferimento alla diversità di molecole all’interno di una cellula,a quelle delle cellule all’interno di un organismo,a quella di un organismo in una popolazione,alla diversità delle specie che appartengono ad un ecosistema fino alla diversità degli ecosistemi che compongono la biosfera.
Ciò tiene in considerazione anche i microorganismi che sono il fondamento della biodiversità.
-Si riconosce la biodiversità come un costrutto sociale,economico e politico modellato dalle società umane come rappresentazione della componete biotica dell’ambiente con la quale sono strettamente in relazione.
Divengono cosi oggetto di studio gli usi che vengono fatte dalle piante,degli animali e di tutte le componenti dell’ambiente naturale e le rappresentazioni di essi che i vari gruppi sociali si sono fatti.
La ricerca s’indirizza verso l’analisi
e la valutazione dell’impatto umano sulla biodiversità,in vista di adozioni di
politiche di conservazione.
I sistemi naturali del mondo si sono modificati seguendo la diffusione dei popoli e dell’evoluzione dei bisogni delle società umane poiché gli esseri umani hanno trasformato zone del nostro pianeta con gravi effetti sull’ambiente.
I sistemi naturali del mondo si sono modificati seguendo la diffusione dei popoli e dell’evoluzione dei bisogni delle società umane poiché gli esseri umani hanno trasformato zone del nostro pianeta con gravi effetti sull’ambiente.
Alla biodiversità viene riconosciuto
un valore diretto che è rappresentato dai beni che fornisce alla società come
cibo,acqua,materiali per costruzione,risorse energetiche forniti da organismi
viventi,la cui riduzione ha conseguenze economiche sulla società.
Ha anche un valore indiretto,rappresentato dai servizi garantiti dalla funzionalità degli ecosistemi come il riciclo di aria,dell’acqua, servizi che sono indispensabili per la vita sulla Terra.
Si può dire che vi è una relazione fondamentale tra biodiversità e paesaggio poiché la prima costituisce una componente fondamentale del paesaggio mentre esso influisce profondamente sulla biodiversità
Ha anche un valore indiretto,rappresentato dai servizi garantiti dalla funzionalità degli ecosistemi come il riciclo di aria,dell’acqua, servizi che sono indispensabili per la vita sulla Terra.
Si può dire che vi è una relazione fondamentale tra biodiversità e paesaggio poiché la prima costituisce una componente fondamentale del paesaggio mentre esso influisce profondamente sulla biodiversità
Capitolo 1 Tutela della diversità paesaggistica nella
normativa nazionale
Il paesaggio dipende da un processo culturale che configura il “modo di vivere il mondo” mentre la diveristà paesaggistica è definita dalla fisionomia complessiva che deriva dalla relazione delle diverse componenti e che distingue un paesaggio all’altro.
Il paesaggio dipende da un processo culturale che configura il “modo di vivere il mondo” mentre la diveristà paesaggistica è definita dalla fisionomia complessiva che deriva dalla relazione delle diverse componenti e che distingue un paesaggio all’altro.
Quando si parla di normativa nazionale
in tema di paesaggio,dal 2004 ci si riferisce al codice dei beni culturali e
del paesaggio che ha integrato la legge del 1939 e la legge Galasso.
Dal 1939 la componente naturale del paesaggio è presente come elemento guida che viene declinato nelle differenti forme spontanee delle singolarità vegetali o geologiche o nelle forme di natura protetta come giardini o parchi.
Dal 1939 la componente naturale del paesaggio è presente come elemento guida che viene declinato nelle differenti forme spontanee delle singolarità vegetali o geologiche o nelle forme di natura protetta come giardini o parchi.
Un ulteriore momento di arricchimento
del concetto di paesaggio nella sua dimensione culturale risale al 1964 con la
Commissione Franceschini che adotta la locuzione ben culturale con il
significato di tutto ciiò che costituisce testimonianza materiale avente valore
di civiltà.
Con la Legge Galasso del 1985 la componente ecologico/ambientale sembra prendere il sopravvento.
Le categorie paesaggistiche ritenute a rischio sono montagne,rive di fiumi e mari,boschi,foreste,parchi,riserve regionali,laghi per le quali è stata segnalata la necessità di sviluppare misure di salvaguardia.
Nel 2000,la convezione europea del paesaggio definisce il paesaggio come una stretta relazione fra uomo e ambiente come generatrice di identità locali derivate dall’azione da fattori umani naturali e umani delle loro interrelazioni.
Con la Legge Galasso del 1985 la componente ecologico/ambientale sembra prendere il sopravvento.
Le categorie paesaggistiche ritenute a rischio sono montagne,rive di fiumi e mari,boschi,foreste,parchi,riserve regionali,laghi per le quali è stata segnalata la necessità di sviluppare misure di salvaguardia.
Nel 2000,la convezione europea del paesaggio definisce il paesaggio come una stretta relazione fra uomo e ambiente come generatrice di identità locali derivate dall’azione da fattori umani naturali e umani delle loro interrelazioni.
L’evoluzione del piano territoriale
paesistico lombardo è improntato sulla concezione del paesaggio come fenomeno
culturale complesso che si articola in configurazioni locali condizionate dalla
natura dei luoghi e dalla vicenda storica insediativa.
Capitolo 2 Rappresentare la diversità paesaggistica.
Scenari territoriali in area lombarda
La riflessione di Campus Venuti pone il tema del riequilibrio regionale delle reti dei nodi urbani,proponendo un sistema di sviluppo lineare come risposta a tendenze di densificazione “spontanea”.
Il polo milanese si sviluppa su due direttrici territoriali la Torino-Venezia e la via Emilia.
Turri nell’immagine di megalopoli padana introduce la distribuzione delle polarità urbane,differenziate per rango dimensionale.
Riconosce linee di forza e l’immagine di una formazione urbana complessa e senza segni di evidente discontinuità.
Il piano territoriale regionale della lombardia esprime un orientamento che tende al rafforzamento di un modello policentrico di centralità urbane compatte : vi è un sistema policentrico,concentrato al polo milanese che si poggia su un sistema metropolitano che connota ampia parte della fascia pedemontana lombarda; vi è poi la formazione di sistemi urbani regionali e interregionali.
La realtà metropolitana è omologata in una città diffusa.
il contenuto progettuale mette al centro gli ambienti fluviali come elementi-matrice del territorio e insieme come indicatori dei difficili equilibri ambientali e paesaggistici di un contesto sfigurato da una crescita insediativa straordinaria.
La ricerca Itaten ha fatto emergere però la specificità dei contesti locali.
La riflessione di Campus Venuti pone il tema del riequilibrio regionale delle reti dei nodi urbani,proponendo un sistema di sviluppo lineare come risposta a tendenze di densificazione “spontanea”.
Il polo milanese si sviluppa su due direttrici territoriali la Torino-Venezia e la via Emilia.
Turri nell’immagine di megalopoli padana introduce la distribuzione delle polarità urbane,differenziate per rango dimensionale.
Riconosce linee di forza e l’immagine di una formazione urbana complessa e senza segni di evidente discontinuità.
Il piano territoriale regionale della lombardia esprime un orientamento che tende al rafforzamento di un modello policentrico di centralità urbane compatte : vi è un sistema policentrico,concentrato al polo milanese che si poggia su un sistema metropolitano che connota ampia parte della fascia pedemontana lombarda; vi è poi la formazione di sistemi urbani regionali e interregionali.
La realtà metropolitana è omologata in una città diffusa.
il contenuto progettuale mette al centro gli ambienti fluviali come elementi-matrice del territorio e insieme come indicatori dei difficili equilibri ambientali e paesaggistici di un contesto sfigurato da una crescita insediativa straordinaria.
La ricerca Itaten ha fatto emergere però la specificità dei contesti locali.
Capitolo 3 La diversità paesaggistica e biculturale
nella gestione della governance adattiva
Nel 2000,la convezione europea del
paesaggio ha riconosciuto nel paesaggio la fisionomia di una determinata parte
di territorio,cosi com’è percepita dalle popolazioni,le cui caratteristiche
derivano dall’azione di fattori umani e naturali e delle loro relazioni.
Nel contesto sociale,il paesaggio rimane sempre un riflesso della gestione delle risorse territoriali,naturali,economiche e culturali.
Esso è legato ai servizi ambientali o naturali forniti dall’ecosistema,fondamentali a consentire lo sviluppo e il benessere della vita umana.
la produzione di questi servizi è correlata alla caratterizzazione della diversità biologica e biculturale.
La diversità biculturale è stata introdotto dall’Unesco nel 2008,facendo riferimento alle pratiche che determinarono la conservazione della diversità biologica e culturale.
La diversità paesaggistica nel suo complesso è il risultato della governance delle risorse ambientali,naturali e territoriali e delle attività collettive come la pianificazione,la creazioni di regole collettive e l’istituzione di organizzazioni sociali.
La governance ambientale si riferisce a un allineamento delle politiche e la valutazione degli effetti che ha sul paesaggio e che richiede un confronto con le relazioni degli spazi sociali,nelle diverse politiche di scala e con le condizioni naturali dei luoghi.
Nel contesto sociale,il paesaggio rimane sempre un riflesso della gestione delle risorse territoriali,naturali,economiche e culturali.
Esso è legato ai servizi ambientali o naturali forniti dall’ecosistema,fondamentali a consentire lo sviluppo e il benessere della vita umana.
la produzione di questi servizi è correlata alla caratterizzazione della diversità biologica e biculturale.
La diversità biculturale è stata introdotto dall’Unesco nel 2008,facendo riferimento alle pratiche che determinarono la conservazione della diversità biologica e culturale.
La diversità paesaggistica nel suo complesso è il risultato della governance delle risorse ambientali,naturali e territoriali e delle attività collettive come la pianificazione,la creazioni di regole collettive e l’istituzione di organizzazioni sociali.
La governance ambientale si riferisce a un allineamento delle politiche e la valutazione degli effetti che ha sul paesaggio e che richiede un confronto con le relazioni degli spazi sociali,nelle diverse politiche di scala e con le condizioni naturali dei luoghi.
La correlazione fra diversità
paesaggistica e biologica è l’elemento chiave del benessere individuale e
sociale.
La diversità biologica è suddivisa in tre livelli :
-diversità genetica,intesa come combinazione dei differenti geni che formano la popolazione di una singola specie e lo schema di variazioni fra le differenti popolazioni all’intero della stessa specie.
-diversità di specie,che definisce la varietà e la ricchezza dei diversi tipi che popolano un’area.
-diversità di ecosistema,comprende la varietà degli habitat che si trovano on una regione.
La diversità biologica è suddivisa in tre livelli :
-diversità genetica,intesa come combinazione dei differenti geni che formano la popolazione di una singola specie e lo schema di variazioni fra le differenti popolazioni all’intero della stessa specie.
-diversità di specie,che definisce la varietà e la ricchezza dei diversi tipi che popolano un’area.
-diversità di ecosistema,comprende la varietà degli habitat che si trovano on una regione.
Il parlamento europeo nel 2006
richiama l’attenzione sulla ricchezza culturale delle aree rurali che
continuano ad essere erose dall’avanzare dell’urbanizzazione.
Nel 2008,l’Unesco introduce la diversità biculturale facendo riferimento alle pratiche,tecnologie,tecniche e sistemi di conoscenza che caratterizzano le società umane.
Il suolo è la risorsa basilare per l’agricoltura,per la tutela della biodiversità e per la diversità paesaggistica. La continua erosione di suolo per la costruzione di insediamenti e infrastrutture oltre che causare inquinamento,riflette sull’ambiente e sul paesaggio con perdita di ambienti e di ecosistemi e incide in modo significativo sulla biodiversità,creando un effetto barriera che tende a separare le popolazioni che le rende più isolate geneticamente e più vulnerabili.
Nel 2008,l’Unesco introduce la diversità biculturale facendo riferimento alle pratiche,tecnologie,tecniche e sistemi di conoscenza che caratterizzano le società umane.
Il suolo è la risorsa basilare per l’agricoltura,per la tutela della biodiversità e per la diversità paesaggistica. La continua erosione di suolo per la costruzione di insediamenti e infrastrutture oltre che causare inquinamento,riflette sull’ambiente e sul paesaggio con perdita di ambienti e di ecosistemi e incide in modo significativo sulla biodiversità,creando un effetto barriera che tende a separare le popolazioni che le rende più isolate geneticamente e più vulnerabili.
Nel paesaggio agrario ogni elemento è
prima di tutto un mezzo per la produzione.
Il ricco paesaggio agrario che si impoverisce è il risultato del fatto che le aree agricole vengono inglobate nella città e l’agricoltura si trasforma sempre più in agricoltura periurbana.
In questo degrado,il paesaggio agrario da paesaggio antropico diventa antropogenizzato,è uno scenario che si è rigenerato da scelte di sviluppo legato alla contingenza,inconsapevole degli effetti sulla salute e sui servizi dell’ecosistema che esprimono la sostenibilità di sviluppo.
Il ricco paesaggio agrario che si impoverisce è il risultato del fatto che le aree agricole vengono inglobate nella città e l’agricoltura si trasforma sempre più in agricoltura periurbana.
In questo degrado,il paesaggio agrario da paesaggio antropico diventa antropogenizzato,è uno scenario che si è rigenerato da scelte di sviluppo legato alla contingenza,inconsapevole degli effetti sulla salute e sui servizi dell’ecosistema che esprimono la sostenibilità di sviluppo.
I servizi di ecostemici sono
determinati da una forte capacità di governance delle risorse
ambientali,naturali e territoriali e delle istituzioni pubbliche. Il loro
miglioramento richiede di essere correlato all’equilibrio delle diversità
territoriali connesse allo sviluppo sostenibili.
La
governante ha tre rami :
-economica,riguarda tutte le decisioni che investono le attività
economiche e le sue relazioni che le altre economie.
–politica,abbraccia
tutti i processi decisivi che portano alla formulazione delle strategie e delle
azioni politiche.
–amministrativa,riguarda
il sistema di realizzazione delle scelte politiche.
Il concetto di governante designa le norme,processi e comportamenti che influiscono sul modo in cui le competenze sono esercitate oltre le frontiere con riferimento ai principi di apertura,partecipazione,responsabilità,efficacia e coerenza.
Il concetto di governante designa le norme,processi e comportamenti che influiscono sul modo in cui le competenze sono esercitate oltre le frontiere con riferimento ai principi di apertura,partecipazione,responsabilità,efficacia e coerenza.
I problemi della diversità
paesaggistica sono segni di una governance che non riesce a sviluppare attività
coerenti di diverso livello,tenendo conto degli effetti della complementarietà
delle azioni e delle politiche nei confronti dell’ecosistema e della
conseguente valutazione dei servizi che l’ecosistema fornisce alla qualità
della vita umana.
Capitolo 4 Le vie d’acqua nei programmi Expo 2015
Expo è un’esposizione universale di
natura non commerciale che tratta di temi di interesse mondiale.
Tenute fino dal XIX secolo,sono considerate vetrine del progresso culturale e tecnico,oltre che luoghi di esperienza di una comunità mondiale sempre più integrata ed interdipendente sul piano della civiltà e dell’economia. Il suo ruolo è orientato all’interpretazione delle sfide collettive a cui l’umanità deve rispondere.
Milano si è candidata proponendo il tema :”Nutrire il Pianeta,energia per la vita” dando cosi visibilità alla tradizione,alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione,raccogliendo tematiche già sviluppate dalle precedenti Expo e riproponendole alle luce dei nuovi scenari globali al centro dei quali c’è il tema del diritto a un’alimentazione sana,sicura e sufficiente per tutto il Pianeta per dimostrare che è possibile garantire la sicurezza e la qualità alimentare e lo sviluppo per l’intera umanità.
La sostenibilità si lega al mantenimento di un’alimentazione prodotta da un paesaggio che può rigenerarsi e quindi mantenersi per sostenere le generazioni future attraverso un uso razione delle risorse del Pianeta. Il concetto di sostenibilità è connesso alla conservazione della biodiversità e della diversità paesaggistica che hanno un valore di opportunità,produttiva e di garanzia di una qualità complessiva dell’abitare e del produrre per l’uomo. L’Expo di Milano tenta di contestualizzare il legame con i territorio attraverso scelte progettuali e tecniche che intendono rapportarsi ed integrarsi con i caratteri identitari del contesto paesaggistico nel quali si inserisce il progetto fisico dell’esposizione.
Tenute fino dal XIX secolo,sono considerate vetrine del progresso culturale e tecnico,oltre che luoghi di esperienza di una comunità mondiale sempre più integrata ed interdipendente sul piano della civiltà e dell’economia. Il suo ruolo è orientato all’interpretazione delle sfide collettive a cui l’umanità deve rispondere.
Milano si è candidata proponendo il tema :”Nutrire il Pianeta,energia per la vita” dando cosi visibilità alla tradizione,alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione,raccogliendo tematiche già sviluppate dalle precedenti Expo e riproponendole alle luce dei nuovi scenari globali al centro dei quali c’è il tema del diritto a un’alimentazione sana,sicura e sufficiente per tutto il Pianeta per dimostrare che è possibile garantire la sicurezza e la qualità alimentare e lo sviluppo per l’intera umanità.
La sostenibilità si lega al mantenimento di un’alimentazione prodotta da un paesaggio che può rigenerarsi e quindi mantenersi per sostenere le generazioni future attraverso un uso razione delle risorse del Pianeta. Il concetto di sostenibilità è connesso alla conservazione della biodiversità e della diversità paesaggistica che hanno un valore di opportunità,produttiva e di garanzia di una qualità complessiva dell’abitare e del produrre per l’uomo. L’Expo di Milano tenta di contestualizzare il legame con i territorio attraverso scelte progettuali e tecniche che intendono rapportarsi ed integrarsi con i caratteri identitari del contesto paesaggistico nel quali si inserisce il progetto fisico dell’esposizione.
Le città designate per le Expo sono
legate all’importanza dell’eredità che le esposizioni devono lasciare sul
territorio.
Quella del 2015 vuole essere un’esposizione che ribalta il concetto di
monumentalità,non costruendo
architetture,ma realizzando a Milano un paesaggio inedito di naturale
bellezza per portare al centro il paesaggio attraverso il recupero di un’area
degrada del quadrante nord-ovest del capoluogo lombardo. L’idea è riassegnare senso al luogo con il
tentativo di riconnessione fisica e funzionale delle reti e dei servizi
dell’idrografia superficiale,del verde e della mobilità dolce anche in coerenza
con gli scenari di riorganizzazione e riqualificazione della rete irrigua.
La qualità paesaggistico-ambientale
del territorio risulta caratterizzata da degrado.
Le situazioni di criticità riguardano : la presenza di una fitta rete di autostradale e strade statali,la perdita di organizzazione del paesaggio,l’inadeguatezza della capacità di deflusso dei corsi d’acqua con conseguenti situazioni di rischio di inondazione delle aree urbane,la pessima qualità biologia dell’ambiente fluviale, l’impoverimento dell’ecosistema e degli habitat fluviali,l’assenza di funzione ricreativa degli spazi.
Le situazioni di criticità riguardano : la presenza di una fitta rete di autostradale e strade statali,la perdita di organizzazione del paesaggio,l’inadeguatezza della capacità di deflusso dei corsi d’acqua con conseguenti situazioni di rischio di inondazione delle aree urbane,la pessima qualità biologia dell’ambiente fluviale, l’impoverimento dell’ecosistema e degli habitat fluviali,l’assenza di funzione ricreativa degli spazi.
Il progetto territoriale che si è
consolidato viene chiamato Via dell’Acqua rilevando connessione tra il sito
dell’Expo,la città e il suo territorio.
E’ progettato per essere un risorsa per il tempo libero dei cittadini e per i visitatori in aree a ridosso della città con spazi verdi fruibili e coltivabili e darà continuità ai parchi della cintura ovest milanese,riqualificare i Navigli e rilancerà il sistema delle Cascine.
E’ progettato per essere un risorsa per il tempo libero dei cittadini e per i visitatori in aree a ridosso della città con spazi verdi fruibili e coltivabili e darà continuità ai parchi della cintura ovest milanese,riqualificare i Navigli e rilancerà il sistema delle Cascine.
L’acqua è l’elemento connotativo più
importante per l’identità paesaggistica del sito.
L’area è modellata come un paesaggio unico,un’isola circondata da un canale d’acqua e strutturata intorno al Decumano e il Cardo. L’acqua si offre come elemento di rievocazione della memoria dei canali di Milano e elemento vitale per l’alimentazione e il microclima del sito stesso.
Lo scopo del progetto è quello di creare una fascia di vegetazione in grado di ospitare habitat faunistici e garantire l’autodepurazione delle acque.
Il percorso dell’acqua troverà il suo fulcro attorno al grande lago circolare,rappresentazione simbolica dell’acqua che si trasforma in piazza come centro delle attività e delle risorse dell’uomo.
L’area è modellata come un paesaggio unico,un’isola circondata da un canale d’acqua e strutturata intorno al Decumano e il Cardo. L’acqua si offre come elemento di rievocazione della memoria dei canali di Milano e elemento vitale per l’alimentazione e il microclima del sito stesso.
Lo scopo del progetto è quello di creare una fascia di vegetazione in grado di ospitare habitat faunistici e garantire l’autodepurazione delle acque.
Il percorso dell’acqua troverà il suo fulcro attorno al grande lago circolare,rappresentazione simbolica dell’acqua che si trasforma in piazza come centro delle attività e delle risorse dell’uomo.
La fornitura d’acqua al sito
espositivo è diventata l’occasione di realizzare della riconnessione e
riqualificazione della rete irrigua dell’area milanese e per migliorare la
qualità ecologica e paesaggistica.
Nel quadro del progetto sono previsti
nuovi corridoi verdi,percorso ciclabili,boschi,prati che sono finalizzati alla
ricomposizione del paesaggio urbano e perturbano. E’ un sistema continuo di
parchi attrezzati,aree agricole percorse da itinerari ciclabili,cascine,corsi
d’acqua con un innalzamento della qualità della vita che intende contribuire
alla messa in sicurezza idraulica,alla messa in sistema dei parchi regionali e
delle vie d’acqua per il potenziamento delle aree agricole affinchè possa
garantire il fabbisogno delle zone urbane e alla riconnessione ambientale delle
aree verdi e del sistema parchi. La
sistemazione del Sito Expo si configura come un’irripetibile opportunità progettuale
di ricomporre frammenti di paesaggio,di ricucire tessuti semiabbandonati,di
aprire nuovi spazi e di sistemare le risorse ambientali e culturali.
Capitolo 5 La biodiversità nelle città
La città pur percepita come spazio
artificializzato presenta una notevole ricchezza di biotopi.
La varietà dei micro-habitat che si possono rinvenire in ambiente urbano,sono localizzati nelle fenditure dei muri o nella pavimentazione stradale,nelle siepi,sui tetti dove fanno la loro scomparsa di specie diverse e rare mentre i macro-habitat si posso riscontrare nei parchi e in aree abbandonate.
I giardini pubblici,orti botanici e produttivi sono l’espressione di nuove tendenze che emergono nella società. L’attenzione è motivata dal fatto che essi non rappresentano soltanto importanti serbatoi di biodiversità,ma hanno anche un ruolo strategico nella pianificazione della città e delle aree periurbane.
Vi è la nascita dell’approccio paesaggistico che vede le aree della città come il centro di progetti di rinnovo urbano.
La varietà dei micro-habitat che si possono rinvenire in ambiente urbano,sono localizzati nelle fenditure dei muri o nella pavimentazione stradale,nelle siepi,sui tetti dove fanno la loro scomparsa di specie diverse e rare mentre i macro-habitat si posso riscontrare nei parchi e in aree abbandonate.
I giardini pubblici,orti botanici e produttivi sono l’espressione di nuove tendenze che emergono nella società. L’attenzione è motivata dal fatto che essi non rappresentano soltanto importanti serbatoi di biodiversità,ma hanno anche un ruolo strategico nella pianificazione della città e delle aree periurbane.
Vi è la nascita dell’approccio paesaggistico che vede le aree della città come il centro di progetti di rinnovo urbano.
Le aree verdi hanno svariate funzioni
: ecologiche,sociali,psicologiche,culturali ed economiche che contribuiscono a
render più attrattiva l’immagine urbana.
In Europa,il movimento dei parchi pubblici vede un inizio nel Regno Unito come reazione contrapposta all’industrializzazione e all’urbanizzazione accelerata.
Fu la Francia a raccogliere la tradizione britannica che grazie a Napoleone III fece del verde urbano l’elemento costante degli interventi di riqualificazione urbana,fece costruire una natura adatta alla città,coniugando il naturalismo romantico con l’innovazione tecnologica.
Agli inizi del Novecento cominciarono a farsi strana nuovi precetti rivolti a potenziare il ruolo benefico svolto dal contatto con la natura,reso più efficace dall’attenzione consapevole rivolta alle singole specie vegetali e agli effetti sulla salute umana; come conseguenza si assistette a una rapida crescita della varietà delle specie introdotte,allo studio di ricercate composizione di piante e fiori,all’incremento dei cespugli ai margini dei parchi per separarli dal contesto della città.
Negli anni 60 in Canada,Nord Europa e Stati Uniti si delinea poi un modello diverso di giardino che si può catalogalizzare come selvatico,rustico,naturale che valorizza la flora locale e accetta la sua crescita spontanea accogliendo anche specie vagabonde,dando priorità all’ecologia per la realizzazione e gestioni di parchi pubblici. Si fondano i valori della tradizione britannica dei giardini con i valori della città sostenibile e dai risultati delle ricerche scientifiche sulla biodiversità negli ecosistemi urbani e sulla gestione delle risorse naturali.
In Europa,il movimento dei parchi pubblici vede un inizio nel Regno Unito come reazione contrapposta all’industrializzazione e all’urbanizzazione accelerata.
Fu la Francia a raccogliere la tradizione britannica che grazie a Napoleone III fece del verde urbano l’elemento costante degli interventi di riqualificazione urbana,fece costruire una natura adatta alla città,coniugando il naturalismo romantico con l’innovazione tecnologica.
Agli inizi del Novecento cominciarono a farsi strana nuovi precetti rivolti a potenziare il ruolo benefico svolto dal contatto con la natura,reso più efficace dall’attenzione consapevole rivolta alle singole specie vegetali e agli effetti sulla salute umana; come conseguenza si assistette a una rapida crescita della varietà delle specie introdotte,allo studio di ricercate composizione di piante e fiori,all’incremento dei cespugli ai margini dei parchi per separarli dal contesto della città.
Negli anni 60 in Canada,Nord Europa e Stati Uniti si delinea poi un modello diverso di giardino che si può catalogalizzare come selvatico,rustico,naturale che valorizza la flora locale e accetta la sua crescita spontanea accogliendo anche specie vagabonde,dando priorità all’ecologia per la realizzazione e gestioni di parchi pubblici. Si fondano i valori della tradizione britannica dei giardini con i valori della città sostenibile e dai risultati delle ricerche scientifiche sulla biodiversità negli ecosistemi urbani e sulla gestione delle risorse naturali.
Gli orti botanici sono un esempio di
una diversità del mondo vivente che è ricercata,controllata e conservata.
Nacquero nel XVI secolo a Pisa e a Padova,la loro funzione era quella di
fornire supporto all’insegnamento della medicina presso le Università.
Rapidamente venne a sovrapporsi la funzione di conservazione delle piante che provenivano da lontano e che necessitavano un posto in cui essere accolte e curate.
Cosi la raccolta delle specie,la coltivazione,lo studio scientifico sono diventate le funzione principali degli orti botanici. Un elemento simbolico è quello della serra,spazio protetto dalle condizioni meteorologiche esterne.
Gli orti botanici oggi sono ritenuti come dei musei per la valorizzazione dei materiali presenti in essi e di divulgazione scientifica e di sensibilizzazione nei confronti della tematica della biodiversità.
Rapidamente venne a sovrapporsi la funzione di conservazione delle piante che provenivano da lontano e che necessitavano un posto in cui essere accolte e curate.
Cosi la raccolta delle specie,la coltivazione,lo studio scientifico sono diventate le funzione principali degli orti botanici. Un elemento simbolico è quello della serra,spazio protetto dalle condizioni meteorologiche esterne.
Gli orti botanici oggi sono ritenuti come dei musei per la valorizzazione dei materiali presenti in essi e di divulgazione scientifica e di sensibilizzazione nei confronti della tematica della biodiversità.
L’orto urbano appare oggi un simbolo
di un rinnovato impegno sociale nella cura del territorio volta a migliore la
qualità del paesaggio ed insieme quella della vita sociale.
Nacquero nel Regno unito all’inizio dell’ottocento ed erano destinati ad assicurare un pezzo di terra a persone disoccupate per aiutarli a sopravvivere e si sono affermati come giardini operai.
Il desiderio di conservare un rapporto diretto con la natura e di coltivare la terra trova espressione nel movimento della città-giardino.
In italia la creazione degli orti fu ad opera del fascismo per mettere a coltura le terre disponibili.
Il revival negli ultimi anni degli orti urbani è connesso a funzioni ecologiche,educative e ricreative che puramente produttive.
Nel contesto nordamericano gli orti urbani appaiono essere un risposta alle esigenze delle classe meno fortunate e impoverite dalla crisi economica che tornano a coltivare aree lasciate libere dalle costruzioni.
Nacquero nel Regno unito all’inizio dell’ottocento ed erano destinati ad assicurare un pezzo di terra a persone disoccupate per aiutarli a sopravvivere e si sono affermati come giardini operai.
Il desiderio di conservare un rapporto diretto con la natura e di coltivare la terra trova espressione nel movimento della città-giardino.
In italia la creazione degli orti fu ad opera del fascismo per mettere a coltura le terre disponibili.
Il revival negli ultimi anni degli orti urbani è connesso a funzioni ecologiche,educative e ricreative che puramente produttive.
Nel contesto nordamericano gli orti urbani appaiono essere un risposta alle esigenze delle classe meno fortunate e impoverite dalla crisi economica che tornano a coltivare aree lasciate libere dalle costruzioni.
Un fenomeno singolare nacque a New
York intorno agli anni 70 noto come green guerrilas,un gruppo di amici che
cominciarono a spargere semi e a piantare alberi in terreni abbandonati per
contrastare l’eccessiva urbanizzazione.
La lotta contro la trascuratezza e scarsità di spazi pubblici,la
produzione diretta di ortaggi,il rifiuto dei cibi confezionati sono gli
elementi di un ampio impegno ecologico volto a ridurre l’impatto sul pianeta.
Capitolo 6 Biodiversità nei paesaggi sotterranei urbani
La biospeleologia è l’insieme degli
studi inerenti le specie animali e vegetali
ipogee che abitano sono la superficie terreste,prestando attenzione ai
relativi ecosistemi.
In biologia,il termine biosfera intende quella parte del pianeta nella quale si riscontrano le condizioni indispensabili alla vita animale e vegetale;è usato anche per indicare l’insieme degli organismi viventi.
L’ambiente è lo spazio che ci circonda ed anche le condizioni fisico-chimiche e biologiche in cui si può svolgere la vita degli essere viventi mentre l’ecosistema è l’unità funzionale formata dall’insieme degli organismi viventi e dalle sostanze non viventi in un area delimitata.
In biologia,il termine biosfera intende quella parte del pianeta nella quale si riscontrano le condizioni indispensabili alla vita animale e vegetale;è usato anche per indicare l’insieme degli organismi viventi.
L’ambiente è lo spazio che ci circonda ed anche le condizioni fisico-chimiche e biologiche in cui si può svolgere la vita degli essere viventi mentre l’ecosistema è l’unità funzionale formata dall’insieme degli organismi viventi e dalle sostanze non viventi in un area delimitata.
La prima conseguenza del buio è la
scomparsa della vegetazione.
I principali effetti dati dall’oscurità sono : anoftalmia,perdita dell’organo visivo; depigmentazione,al buoi i colori non servono e la fauna presenta colori bianchi; sclerificazione,assottigliamento dello scheletro.
Senza la luce,il ritmo biologico subisce un rallentamento,dovuto alla temperatura e al regime alimentare che è minore.
I principali effetti dati dall’oscurità sono : anoftalmia,perdita dell’organo visivo; depigmentazione,al buoi i colori non servono e la fauna presenta colori bianchi; sclerificazione,assottigliamento dello scheletro.
Senza la luce,il ritmo biologico subisce un rallentamento,dovuto alla temperatura e al regime alimentare che è minore.
Nel caso dei sotterranei del castello
di Milano sono stati ritrovati insetti tipici degli ambienti carsici.
Sono stati riscontrati numerosi tipi d’insetti dei quali molti tipi mai trovati in superficie.
Curioso fu il ritrovamento di gusci di conchiglia vecchi di qualche secolo poiché i canali d’alimentazione dei fossati erano collegati direttamente ai fiumi.
Sono stati riscontrati numerosi tipi d’insetti dei quali molti tipi mai trovati in superficie.
Curioso fu il ritrovamento di gusci di conchiglia vecchi di qualche secolo poiché i canali d’alimentazione dei fossati erano collegati direttamente ai fiumi.
Capitolo 7 Biodiversità e progetto per qualità dei
paesaggi periurbani europei
Il
fenomeno della trasformazioni del paesaggio urbano si è manifestato
molto rapidamente nel corso del XX secolo soprattutto dopo la seconda guerra
mondiale.
I cambiamenti sono stati indotti da un consumo estensivo dello spazio,estensione della rete viaria e dell’urbanizzazione a scapito dello spazio naturale,industrializzazione.
Il fenomeno dell’espansione appartiene ad ogni epoca pur con caratteri differenti e come fenomeni più recenti hanno dato il via alla formazione del paesaggio periurbano europeo.
I cambiamenti sono stati indotti da un consumo estensivo dello spazio,estensione della rete viaria e dell’urbanizzazione a scapito dello spazio naturale,industrializzazione.
Il fenomeno dell’espansione appartiene ad ogni epoca pur con caratteri differenti e come fenomeni più recenti hanno dato il via alla formazione del paesaggio periurbano europeo.
Il periurbano è il luogo della perdita
di un antico equilibrio tra città e campagna.
Gli spazi periurbani
costituiscono la zona di transizione tra
l’urbanizzato e il rurale.
Gli spazi agricoli più lontani dall’agglomerazione sono in relazione
diretta con quelli della zona rurale alterandosi agli spazi urbanizzati ch
segnano il paesaggio .
Tali spazi agricoli periurbani assicurano funzioni sociali,paesaggistiche,ecologiche e di produzione.
Tali spazi agricoli periurbani assicurano funzioni sociali,paesaggistiche,ecologiche e di produzione.
Capitolo 8 L’ingegneria naturalistica quale contributo
alla biodiversità e alla diversità dei paesaggi d’acqua
Secondo il codice dei bc il paesaggio
viene definito come territorio espressivo di identità,il cui carattere deriva
dall’azione di fattori naturali,umani e dalle loro interrelazioni.
È dalla fine degli anni 50 che in italia la pressione antropica attraverso lo sviluppo dell’urbanizzazione ha profondamente alterato gli equilibri naturali ed inciso negativamente sulla diversità biologica in un contesto paesaggistico banalizzato. Anche i fiumi sono stati coinvolti in tale processo con restringimento degli alvei per la presenza d’infrastrutture e la conseguente articializzazione delle sponde,molti canali rurali hanno subito la stesa sorte. Le funziona dei canali irrigui sono : irrigazione,disegno del paesaggio e valore naturalistico. Negli ultimi anni si promuovo e si sollecitano interventi di salvaguardia e riqualificazione dei corsi d’acqua e lungo i canali rurali.
Si cerca di applicare la rinaturazione che è l’insieme degli interventi atti a ripristinare le caratteristiche ambientali e la funzionalità ecologica di un ecosistema con un miglioramento della biodiversità,della qualità delle acque e dell’aspetto paesaggistico.
È dalla fine degli anni 50 che in italia la pressione antropica attraverso lo sviluppo dell’urbanizzazione ha profondamente alterato gli equilibri naturali ed inciso negativamente sulla diversità biologica in un contesto paesaggistico banalizzato. Anche i fiumi sono stati coinvolti in tale processo con restringimento degli alvei per la presenza d’infrastrutture e la conseguente articializzazione delle sponde,molti canali rurali hanno subito la stesa sorte. Le funziona dei canali irrigui sono : irrigazione,disegno del paesaggio e valore naturalistico. Negli ultimi anni si promuovo e si sollecitano interventi di salvaguardia e riqualificazione dei corsi d’acqua e lungo i canali rurali.
Si cerca di applicare la rinaturazione che è l’insieme degli interventi atti a ripristinare le caratteristiche ambientali e la funzionalità ecologica di un ecosistema con un miglioramento della biodiversità,della qualità delle acque e dell’aspetto paesaggistico.
L’ingegneria naturalistica è la
disciplina che fornisce gli strumenti per questi obiettivi.
Fra le principali finalità vi è la difesa del suolo e i recuperi
ambientali : utilizza le radici di alberi per consolidare il terreno,risolve i
problemi dell’erosione delle sponde,crea
ambienti naturali,recupera aree degradate,migliora le caratteristiche
chimico-fisiche del terreno,innesca la vita di vegetali autoctoni.
In ingegneria naturalistica la
manutenzione è determinante. Accanto
agli obiettivi di mantenere un buono stato idraulico ed ambientale del reticolo
idrografico,richiede di garantire la funzionalità degli ecosistemi,tutela la
continuità ecologica,conserva e afferma le biocenosi (associazione di specie
diverse) autoctone.
Si parla poi di manutenzione ecocompatibile,limitano al massimo i danni alla vegetazione ed alla fauna. Una corretta manutenzione deve porsi l’obiettivo del ripristino della funzionalità idraulica,tutela e sviluppo del potenziale ecologico dei canali. Le operazioni di manutenzione possono essere anche l’occasione per recuperare e reinnescare la diversità biologica di aree degradate o abbandonate : rivitalizzare i canali irrigui abbandonati recuperando elementi naturali,recuperare fontanili sviluppare canneti,introdurre specie vegetali acquatiche,mettere a dimora alberi,arbusti e siepi.
Si parla poi di manutenzione ecocompatibile,limitano al massimo i danni alla vegetazione ed alla fauna. Una corretta manutenzione deve porsi l’obiettivo del ripristino della funzionalità idraulica,tutela e sviluppo del potenziale ecologico dei canali. Le operazioni di manutenzione possono essere anche l’occasione per recuperare e reinnescare la diversità biologica di aree degradate o abbandonate : rivitalizzare i canali irrigui abbandonati recuperando elementi naturali,recuperare fontanili sviluppare canneti,introdurre specie vegetali acquatiche,mettere a dimora alberi,arbusti e siepi.
Capitolo 9 Il ruolo delle aziende agro-zootecniche nella
differenziazione del paesaggio rurale
Nell’antichità si può parlare di
organizzazione territoriale che ha dato luogo a ciò che oggi definiamo come
paesaggio.
Le civiltà preromane furono basate su
insediamenti d’altura che hanno lasciato sogni oggi riconoscibili solo sulla
cartografia.
L’organizzazione territoriale delle strutture
agro-zootecniche romane risultano ancora oggi chiarissime attraverso i segni
della centuriazione in jugeri.
L’organizzazione sociale romane prevedeva che
i legionari avessero accesso a terre di proprietà pubblica utilizzabili per il
pascolo,caccia e raccolta di frutti.
Quando la città di Roma crebbe a dismisura,i
moduli assegnati ai legionari non riuscivano più a soddisfare le esigenze di un
mercato cosi vasto.
Ciò determinò una disattivazione dei legionari
dalla professione contadina e si passò alla costruzione delle ville romane che
erano vere e proprio imprese votate alla produzione di beni da immettere sul
mercato.
La villa venne costruita in Gallia tra il I e
IV secolo d.C. mentre nelle regioni meridionali meno fertili venne creati campi
aperti per la pastorizia.
Nell’Alto Medioevo,con il crollo della
popolazione venne meno la richiesta di cibo e il bosco si riapproprio delle
zone che prima erano usate per l’agricoltura.
Rimasero solo le curtis che rappresentavano un
passaggio tra la villa romana e quella della signoria feudale ma che produceva
solamente per un suo autoconsumo.
A partire dal IX secolo e fino alla crisi del
300 si verificò un innalzamento della popolazione che porto una notevole opera
di dissodamento con la messa a coltura di terre anche in alta quota.
Si evidenziò il ruolo delle abbazie per opere
di bonifica e di sfruttamento dei pascoli incolti.
Con l’età dei comuni furono promulgate
disposizioni legislative antifeudali che ebbero esito positivo favorite anche
dalle condizioni di un territorio che essendo pianeggiante e irrigabile,si
prestavo al frazionamento.
Nell’età moderna,la reazione aristocratica e
borghese portò a una rifeudalizzazione del territorio.
Il prototipo fu la villa veneta.
In Lombardia,si evolse un sistema insediativo
chiamato cascina lombarda,definibile come un’azienda di elevate superficie affittata
a un capitalista che assumeva salariati per condirla con un orientamento
cerealicolo-zootecnico.
In Emilia,si prosegui la diffusione del
modello a mezzadria che dava origine a poderi di minore dimensione con
orientamento produttivo molto più polivalente,in cui la cerealicoltura e la
zootecnica si integravano con le coltivazioni arboree.
A causa della pressione demografica dal XIX
secolo e fino alla seconda guerra mondiale si diffuse il fenomeno della
bonifica che trovò la sua maggiore espressione durante il fasciamo grazie a un
maggiore disponibilità di mezzi tecnici.
Tutto l’edificato diventò omogeneo e si
avverti il cambiamento di un mondo che da medioevale passava ad essere
industriale.
Al
termine della seconda guerra mondiale,l’Italia era un paese
essenzialmente rurale.
La rivoluzione industriale colpì anche il
settore agricolo con l’introduzione della meccanizzazione e con campi sempre
più ampi.
Dagli anni 80 si è assistito a un altro
passaggio quello di sviluppo rurale che ha conferito al paesaggio una nuova
valenza culturale.
Cosi il territorio rurale si è imposto al
centro dell’attenzione da parte della
società.
Le esigenze introdotte
dall’industrializzazione hanno portato anche in viticoltura a una modifica
radicale delle pratiche necessarie alla produzione dell’uva.
Le cantine si sono evolute passando a
soluzione con layout a un piano e
ricorso a materiali come acciaio e vetroresina.
Capitolo 10 Musei, biodiversità e alimentazione
L a biodiversità è rappresentata dalla vasta
gamma di sistemi ecologici che vanno dalle regioni polari alle praterie
tropicali.
La diversità biologica è una ricchezza poiché
costituisce il risultato dell’evoluzione biologica e la riserva potenziale per
la produzione di una nuova diversità.
Tre sono le cause della perdita della
biodiversità : cambiamenti climatici,distruzione degli ambienti e introduzione
di specie non autoctone competitive fra loro e posso derivare da processi
naturali e dalla presenza dell’uomo.
Oggi gli ambienti si trasformano con una
velocità tale che l’evoluzione culturale dell’uomo non è in grado di sostenere
queste trasformazione in modo responsabile.
Il ruolo dei musei di storia naturale è quella
di conservare la biodiversità e sono diventati i supporter scientifici dei
movimenti ambientalisti.
Sin dalla loro origine i musei si sono
occupati di raccogliere e conservare quanto più possibile della natura.
Fin dalla su nascita,lo scopo principale del
museo di storia naturale è stato quello di completare la descrizione del mondo
naturale,conservarne tutte le varietà,documentarle e ordinarle.
Nacquero nel XIX secolo i musei universitari
con la funzione scientifica di accogliere le collezione frutto di ricerca e di
renderle disponibili per aggiornamenti di conoscenze.
Nei musei vengono conservati la maggior parte
dei tipi,quegli esemplari tramite i quali è stata descritta per la prima volta
una specie e che sono i riferimenti di essa.
I musei di oggi diventano banca dati di ogni
aspetto della biodiversità.
La visione moderna del rapporto fra uomo e
ambiente è quella che riconosce la diversità biologica come elemento chiave del
funzionamento dell’ecosistema Terra.
L’importanza della biodiversità è data dal
fatto che la vista sul nostra pianeta è possibile grazie alle funzioni degli
ecosistemi che possono essere di fornitura,regolazione,culturali e di supporto.
Oggi la valorizzazione del ruolo del museo
nella ricerca e comunicazione della biodiversità ha portato a proporre
esposizioni più complesse,dove viene presentata la varietà degli essere viventi,la
loro relazione con l’ambiente e la loro interdipendenza.
Il museo di storia naturale e archeologica di
Montebelluna ha scelto di parlare di alimentazione in occasione dell’anno
internazionale della biodiversità nel 2010.
L’alimentazione è un bisogno primario,un
necessità fisiologica legato alla dimensione culturale.
L’obiettivo è di presentare la complessità
delle strategie e relazioni alimentari tra i vari organismi in natura,dove
l’uomo si inserisce con il proprio sistema alimentare che appare sempre più in
contrasto con il resto del mondo naturale di cui l’uomo fa parte e dal quale
dipende per la sua sopravvivenza.
Un sistema alimentare incide sugli
ecosistemi,sui sistemi economici-sociali e sugli aspetti culturali.
Ciò che si mangia è in stretta relazione con
l’ambiente che ha condizionato i tipi di produzione in base al clima e alle
caratteristiche del suolo.
Fin dalla preistoria l’uomo ha infatti operato
sull’ambiente,selezionando piante e addomesticando animali,ha preparato cibi
trasformandoli attraverso processi
naturali o tecnologici.
L’azione di selezione delle risorse ai fini
alimentari come le prime pratiche agricole,è stata la prima che ha determinato
una drastica riduzione della biodiversità.
Nel tempo quello che era una semplice attività
di sussistenza per le comunità locali è diventata sempre di più un’attività
economica.
La mostra nasce con l’obiettivo di stimolare
nei visitatori una riflessione sugli aspetti dell’alimentazione e prevede un dialogo tra scienza,cultura e
società che vede l’uomo come un organismo viventi che si nutre per necessità e
che ha adattato la sua fisiologia e comportamenti sociali nella sua evoluzione
e come individuo capace di costruire attorno al tema della nutrizione valori
culturali e sociali.
La mostra avviene attraverso il coinvolgimento
diretto dei visitatori in esperimenti.
Il filo conduttore è l’importanza del
preservare la qualità del patrimonio e delle riserve naturali in termini di
conservazione della biodiversità,riduzione dell’impatto delle diverse forme di
inquinamento e dell’uso calibrato di suolo e acqua evitando ipersfruttamento.
Capitolo 11 Cultori e professionisti : attori della
costituzione del patrimonio vegetale
Nella costruzione di un valore patrimoniale
del mondo vegetale ci sono soggetti privati o pubblici,amatori o
professionisti,specillasti o persone comuni. Collezionisti di piante si sono
mobilitati per la salvaguardia di specie a rischio di scomparsa e per la
protezione e il restauro di giardini storici. Nel patrimonio vegetale c’è una
tensione costante tra il locale e il globale: le piante sono esseri viventi,
viaggiano, si spostano nel mondo facendo concorrenza alle autoctone. I cultori,
gli appassionati sono partiti alla riscoperta dell’arte dei giardini, creando
un movimento associativo, nel quale sorgono i primi problemi inerenti ai costi
di manutenzione, spesso infatti, non è possibile al solo proprietario
provvedere alla sua cura per l’entità dei fondi necessari. È questo un campo in
cui il pubblico e il privato dovrebbero incontrarsi. La cooperazione nella cura
di patrimoni privati non è rivolta solo alla tutela degli interessi di soggetti
specifici, ma è alla base di una più ampia serie di azione di conservazione del
paesaggio.
I modo attuali di produzione e di
commercializzazione,la standardizzazione del prodotto determinano un
impoverimento della palette vegetale e suscitano il desiderio di ritrovare
specie in via di sparizione. I produttori agricoli promuovo prodotti del
territori tramite marchi e certificazioni.
Nella valorizzazione della diversità
paesaggistica e alimentare del patrimonio vegetale l’importanza è costituito
dal movimento eco museale che mettono in gioco le sensazioni ed emozioni della
natura.
I museo etnografici dell’alimentazione si
interessano delle lavorazione e tengono conto delle specie vegetali,delle
tecniche,usi,costumi e credenze.
Nel secolo della rivoluzione industriale la
necessità di classificare le varietà correnti di frutta divenne un’urgenza
agronomica, che porterà ad inaugurare la pomologia scientifica. Garnier
Valletti fu il massimo esponente di questa scienza, egli produsse una quantità
enorme di frutti e fiori in cera.
Capitolo 12 Recupero e valorizzazione dei paesaggi
agricoli tradizionali nel territorio dei laghi varesini
L’agricoltura svolge un ruolo più che
significato nel definire il paesaggio; essa costituisce l’origine di numerosi
ecosistemi,molti dei quali caratterizzati da un’elevata biodiversità.
Le attività agricole contribuiscono
attivamente al mantenimento della diversità delle specie e alla preservazione
di un ricco patrimonio genetico.
La geografia antropica studia l’agricoltura
come una componete paesaggistica culturale,un settore della geoeconomia.
Lo studio dei paesaggi rurali e culturali
nell’ambito della geografia umana conduce alla trattazione delle ricadute sulla
biodiversità.
Il sistema ambientale dei laghi di Varese è un
territorio collinare immediatamente a sud del corrugamento alpino.
Si tratta di un anfiteatro morenico e il lago
Biandronno è divenuto una sorta di acquitrino in seguito a una bonifica,ma
salvaguardato come biotopo.
Il reticolo idrografico è completato da
piccoli torrenti,canali e paludi.
La presenza di argille lacustro-glaciali
fangose permise lo stanziamento di insediamenti palafitticoli sulle sponde dei
laghi di cui rimane traccia di presenza di civiltà neolitica.
Dal punto i vista della vegetazione,l’area è
interessata dalla presenza di fitti boschi.
La coltivazione del castagno era ampiamente
diffusa.
La vigna e gli alberi da frutti furono
largamente diffusi grazie al clima mite prodotto dai laghi,dal profilo
morfologico modellato sul vasto utilizzo di terrazzamenti.
Però la presenza dell’aeroporto di
malpensa,l’aumento dell’urbanizzazione delle infrastrutture viarie e alla
massiccia presenza di impianti industriali sono le cause di una criticità
rilevante.
Si può rilevare la presenza di viti molto
vecchie che dimostra la produzione vinicola era consolida,ma dopo la seconda
guerra mondiale il settore vinicole tende a scomparire.
La condizione attuale dei vigneti è
compromessa da una loro distribuzione a macchia di leopardo in aree
prevalentemente incalzate dalla diffusione boschiva o a stretto contatto con la
rete viaria.
Le cantine attive risultano essere di modesta
dimensione e legate a un produzione per l’autoconsumo.
In questo contesto di abbandono,si sono aperte
recentemente gli spazi per il recupero anche solo parziale della tradizione
vitivinicola della zona varesina.
Dopo lo sviluppo demografico ed urbanistico,la
coltivazione delle pesche ha conosciuto un drastico declino che era possibile
grazie al clima mite prodotto dai laghi.
Per contrastare il fenomeno di un
impoverimento di culturale e biodiversità si è giunti a valorizzare il
patrimonio culturale e genetico attraverso la conoscenza e valorizzazione dei
prodotti locali, riduzione delle distanze che i prodotti percorrono per
giungere il consumatore e per poter tutelare e promuovere una frutticoltura
specifica.
With love , D. ❤
0 commenti:
Posta un commento