mercoledì 8 maggio 2013

Chiesa S. Maria del Giogo


Chiesa S. Maria del Giogo

OGGETTO: bene immobile
UBICAZIONE: comune di  Polaveno, provincia di Brescia
DATAZIONE:  1264
AUTORE: sconosciuto
CARATTERISTICHE DI INTERESSE:  interesse religioso e culturale.
Descrizione del bene:
il santuario di S. Maria del Giogo è posto a 968 metri di altitudine e si trova sul valico o “giogo” che divide la Valle Trompia dalla Riviera del lago di Iseo, in particolare separa il comune di Polaveno da quello di Sulzano. L’edificio sorge su terreno silicifero e ammonitico rosso superiore, si presenta all’esterno come una costruzione rustica, con la facciata posta a nord caratterizzata da poche aperture e alcuni lacerti colorati, ultima testimonianza di probabili affreschi esterni.                          
 La facciata a capanna, caratterizzata su un lato da un campanile coevo alla costruzione, si apre su un portico di ingrasso coperto con volte a vela, sorta di piccolo rifugio per i pellegrini di passaggio.
L’interno ha un’unica navata ed è scandito da setti murari dai quali si dipartono gli ampi archi a sesto acuto, che reggono il tetto in legno, con tavelloni in cotto di fattura moderna.                                                                                                                   Gli arconi ogivali, posizionati a intervalli uguali, scandiscono l’ampia aula in tre spazi; i primi verso l’ingresso sono quelli che accolgono il popolo in preghiera, mentre il terzo è interamente occupato dal presbiterio, leggermente sopraelevato rispetto all’aula, a cui è collegato un piccolo locale adibito a sagrestia.                  Nel presbiterio domina un altare maggiore in stucco, di fattura settecentesca, caratterizzato da tre nicchie nelle quali trovano posto due statue lignee policrome di collocazione cinquecentesca di S. Benedetto Abate a sinistra e S. Bartolomeo a destra, al centro troviamo la statua della Madonna eseguita dalla bottega artigiana Poisa di Brescia (1959). La pavimentazione del presbiterio in piastrelle in cemento bicolore (bianco e nero) risale al 1940/50 ed è diversa rispetto alle mattonelle in cotto dell’aula principale.
Sulle pareti dell’edificio sono presenti vari lacerti d’affresco, recentemente riscoperti, che fanno ipotizzare che l’intera superficie muraria fosse un tempo interamente decorata. Sulla parete sinistra della prima campata è stata portata alla luce una porzione significativa di tale ciclo, anche se lo stato conservativo alquanto precario non permette appieno un’analisi circostanziata. Si tratta di affreschi devozionali eseguiti in epoche diverse, accostati uno all’altro, come si può notare degli strati di intonaco. Dal basso verso l’alto troviamo tre fasce di affreschi con diverse immagini della Madonna con Bambino, ognuna caratterizzata da una diversa accentuazione devozionale, da una serie di figure di santi (Sant’Antonio Abate, San Rocco e Santa Lucia) e da un lacerto di Ultima Cena che indurrebbe a ipotizzare, nei caratteri arcaici della raffigurazione dei personaggi e degli oggetti, una datazione a cavallo fra il milletrecento e il millequattrocento. Il resto delle pareti della chiesa sono state ricoperte da uno strato di intonaco a calce, probabilmente settecentesco, e da vari strati di tinteggiatura bianca, che hanno occultato gli affreschi precedenti.


Restauri:
si ritiene che l’orientamento della primitiva chiesa di S. Maria del Giogo sia stato est-ovest, con il presbiterio ad oriente, trasformato con ogni probabilità nel ‘600, ricavando nell’abside centrale il nuovo ingresso e addossando l’altare maggiore alla opposta parete occidentale.
Nel 1881/82 furono completamente rifatti la volta e il pavimento.
Un fulmine nell’estate del 1838 diroccò il campanile restaurato poi nel 1842.
Altri lavori vennero fatti nel 1920 e nel 1947sia all’interno della chiesa che sul tetto.
Da pochi mesi è partito il progetto di recupero e restauro conservativo per il presbiterio e le pareti con lo scopo di ottenere il recupero totale della chiesa.

DESTINAZIONE D’USO: Storica_ monastero benedettino e rifugio per viandanti
                                          Attuale_ luogo religioso e di pellegrinaggio
PROPRIETà:  ente ecclesiastico

MOTIVAZIONE: credo sia importante riconoscere questa chiesa come facente parte del patrimonio culturale, sia per la collocazione geografica, isolata e distante dal centro del paese  raggiungibile solamente attraverso sentieri montani,  sia per lo stupefacente panorama che, nelle giornate limpide, spazia dal sottostante lago di Iseo, dalla media Valtrompia e dalla Valgobbia fino alla maestosa catena alpina; ma soprattutto per l’antichità dell’edificio e l’importanza degli interni, senza tralasciare l’importante valore religioso e devozionale dei fedeli che costantemente salgono in preghiera al santuario.
ALTRO: la chiesa non ha un vincolo specifico, ma è tutelata ai sensi del D.Lgs. 42/2004 articoli 10 e 12, comma 1.









PROPENSIONE DEL PROPRIETARIO:
1.       è a conoscenza della possibilità di tutelare il bene come bene culturale? Si lo sono.
2.       Trovi che il bene meriti un simile riconoscimento? Si
3.       Personalmente sarebbe favorevole? Si
4.       Sa che esistono norme di favore per i beni culturali ( agevolazioni fiscali, possibilità di finanziamenti per lavori)? Si lo so.
5.       Considerando possibili benefici e svantaggi per il proprietario conseguenti all’imposizione del vincolo, ritiene migliorativa la situazione proprietaria dopo il riconoscimento di bene culturale ( anche sotto il profilo economico)? Si.
ALLEGATI:

        






With love , D. 

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