Isaac Newton
Isaac Newton
Isaac Newton
nacque la mattina del 25 dicembre 1642 a Woolsthorpe nel Lincolnshire. Newton
visse a Woolsthorpe con la madre fino all’età di tre anni, quando lei si sposò
per la seconda volta. Hannah, la madre andò a vivere col nuovo marito nel North
Witham, lasciando Newton alle cure della nonna. È molto probabile che Newton
abbia odiato il suo padre adottivo, visto che era stato abbandonato. Newton iniziò ad andare alla King Edward Grammar School a
Grantham e perciò dovette trasferirsi a casa di amici della madre. Nel 1661
entrò al Trinity College a Cambridge, grazie anche agli sforzi fatti dallo zio
per convincere la madre. Nel 1665 si laureò, ma dovette abbandonare
l’università a causa di un’epidemia di peste. Ritornò al Trinity College nel 1667
e l’anno successivo fu nominato professore.Nel 1672 fu eletto membro della
Royal Society di Londra. Tre anni dopo, ai meeting, spiegò le sue ipotesi sulla
luce. Nel 1687 fu pubblicata la prima edizione di Principia e nel 1704 la prima
di Opticks.Nel 1700 fu nominato capo della zecca, tre anni dopo lo fu della
Royal Society e nel 1705 fu eletto Sir dalla regina Anna.Newton s’interessava
anche all’alchimia e alla teologia, ma gli storici non hanno trovato relazioni
fra questi interessi e i suoi studi. Morì nel 1727.
Ottica
Newton
ebbe per primo l’idea che la relazione tra lo stimolo della
luce e la sensazione di colore si potesse rappresentare con un modello
matematico. Egli muove dall’ipotesi che i diversi colori corrispondono a
sensazioni diverse prodotte da raggi, composti da particelle elementari di
diversa forma e consistenza. Ma se raggi luminosi che generano diverse
sensazioni di colore sono diversi, allora, pensa Newton, possono essere
separati attraverso la rifrazione. L’esperienza del prisma conferma questa
intuizione, mostrando che la luce bianca è una mescolanza eterogenea di colori,
i cui raggi hanno ciascuno un diverso angolo di rifrazione. Newton, in questo
modo, è certo di avere dato una dimostrazione rigorosa e sperimentale della
teoria corpuscolare della luce.
Basandosi
su di essa, egli fu in grado di spiegare le leggi della riflessione e della
rifrazione. La sua deduzione della legge della rifrazione è basata
sull’ipostesi che la luce viaggi più velocemente nell’acqua o nel vetro che
nell’aria. Infatti Newton suppose che le particelle luminose (corpuscoli
luminosi) fossero fortemente attratte dall’acqua; perciò quando si avvicinavano
alla superficie esse ricevevano un impulso momentaneo che aumentava la componente della quantità di
moto perpendicolare alla superficie. In tal modo la direzione della quantità di
moto delle particelle cambiava, e il fascio di luce veniva deviato verso la
normale alla superficie, in accordo con gli esperimenti. Una condizione
importante per questa teoria è appunto che la velocità della luce sia maggiore
in acqua che in aria, ma ciò non è vero come verrà dimostrato circa 200 anni
dopo.
Huygens,
uno dei principali sostenitori della teoria ondulatoria, usando la sua
costruzione delle onde elementari, fu in grado di spiegare la riflessione e la
rifrazione, supponendo che la luce viaggi più lentamente nel vetro o nell’acqua
che nell’aria. Newton aveva intravisto i vantaggi della teoria ondulatoria
della luce, in particolare perché essa spiegava i colori formati da lamine
sottili, che egli aveva studiato estesamente. Ciononostante, egli respinse
questa teoria poiché le sue osservazioni indicavano che la luce si propaga in
linea retta.
A causa della grande reputazione e
autorità di Newton, questo rifiuto della teoria ondulatoria della luce, basato
sulla mancanza di osservazioni sulla diffrazione, fu pienamente approvato dai
suoi seguaci. E’ per questo che la teoria corpuscolare della luce di Newton fu
accettata per più di un secolo.
Matematica
Nel
1666, quello che fu detto il suo “Annus Mirabilis”, Newton fece molte scoperte.
Per quanto riguarda la matematica, generalizzò il metodo che veniva usato per
disegnare le tangenti alle linee curve, per poter calcolare l’area dei grafici,
scoprendo così che entrambi i procedimenti erano operazioni inverse l’una
dell’altra. Inoltre sviluppò un nuovo metodo (il calcolo) che portò la
matematica moderna al livello della geometria greca. Non divulgò però le sue
scoperte, così nel 1675 il matematico tedesco Leibniz arrivò allo stesso
risultato (seguendo però un’altra strada) e lo chiamò “calcolo differenziale”.
Nel 1704, però, Newton pubblicò un’edizione dettagliata del suo metodo di
calcolo. Questa disputa durò quasi fino alla morte dei due. Ad ogni modo le
teorie di Newton si erano già espanse in ambiente scientifico, in modo che, nel
1669, aveva ottenuto la cattedra di matematica a Cambridge.
Meccanica
e Gravitazione
Newton dà alle stampe nel 1687 gli
importantissimi Principi matematici di filosofia
naturale, in cui offre una dimostrazione matematica della
teoria copernicana così come era stata posta da Kepler. L’intento è quello di
spiegare tutti i fenomeni dei moti celesti, per mezzo di un’unica legge per la
quale la forza di attrazione esercitata dal Sole su ciascun pianeta è inversamente
proporzionale al quadrato della distanza dal Sole stesso. E’ questo il primo
passo che porterà Newton alla formulazione della legge di gravitazione
universale, in base alla quale due corpi qualsiasi si attraggono reciprocamente
con forza direttamente proporzionale alla loro massa ed inversamente
proporzionale alla loro distanza, con il che risultano unificati, sotto un solo
principio esplicativo, tutti i fenomeni di moto, sia celesti che terrestri,
oltre che risolto l’annoso problema della spiegazione delle maree.
Un fisico inglese suo contemporaneo,
Robert Hooke, ipotizzò che i pianeti siano soggetti a una forza che li tiene
legati al sole (forza centripeta). Una delle novità di questa ipotesi è che il
movimento dei corpi non viene più spiegato, come nel cartesianesimo, attraverso
la totalità del sistema materiale al quale essi appartengono, ma attraverso
interazioni reciproche dei singoli corpi tra cui si esercitano a distanza le
forze fisiche. Newton perciò iniziò a studiare l’ipotesi di Hooke cercando di
verificarne gli effetti a livello matematico. Usando la legge di Huygens e la
terza legge di Keplero Newton riuscì a trovare un unica formula che descriveva
il moto dei pianeti e che spiegava il cadere dei gravi sulla Terra,
raccogliendo così l’universo in un unico ed essenziale ordine matematico.
With love , D. ❤
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