domenica 12 maggio 2013

I climi


Clima popolare
La principale caratteristica dei climi polari sta nella temperatura di queste zone, che raramente supera i 10 gradi anche nei più caldi giorni d'estate. Le regioni a clima polare si dividono in due classi: le aree polari vere e proprie (Artide o polo nord, Antartide o polo sud, Groenlandia) e le aree subpolari dove si trova il clima della tundra e dove il terreno semipermanentemente gelato impedisce la crescita di alberi ad alto fusto. In genere, le zone a clima polare si trovano a nord del 50º parallelo nell'emisfero boreale e a sud di esso nell'emisfero australe. Nelle aree subpolari spesso si hanno grandi escursioni termiche annue, che vanno da temperature molto rigide d'inverno a temperature abbastanza miti d'estate. La piovosità è in genere molto scarsa; tuttavia spesso in queste zone la neve ricopre il suolo per gran parte dell'anno, poiché le temperature non sono sufficienti a scioglierla.
Il clima polare, in generale è il
clima nivale: questo comprende però anche le zone d'alta montagna. Il clima glaciale (o del gelo perenne) è il più freddo dei climi terrestri. Si trova principalmente nella parte interna della Groenlandia, nelle zone artiche più prossime al Polo Nord e nella massima parte dell'Antartide. È caratterizzato da distese di ghiacci e nevi perenni e da un vento spesso impetuoso.
La taiga
Il clima transiberiano (o clima freddo con inverno prolungato) si trova solo nella Siberia orientale. Le sue caratteristiche sono estreme: l'inverno, gelido, dura più di otto mesi e le estati sono assai brevi e relativamente calde. Le precipitazioni sono scarse, in particolare in inverno (che si può considerare una stagione secca); il manto nevoso, sottile ma durissimo, può durare fino a otto mesi. Il clima transiberiano è caratterizzato inoltre da elevatissime escursioni termiche annue, che, in certi casi, può superare gli 80 °C di scarto. In questa zona climatica si trova il polo del freddo dell'emisfero boreale, situata all'incirca nell'area dove si trovano i due insediamenti più freddi della Terra: Verchojansk e Ojmjakon. Le condizioni climatiche consentono solo la crescita di una taiga di conifere resistentissime al freddo come i pecci.
Le montagne
Il clima alpino è l'insieme di manifestazioni fisiche e meteorologiche presenti al di sopra della linea degli alberi, è tipico delle catene montuose più importanti, come le Alpi. Il clima diventa più freddo a quote più elevate, l'aria diventa più fredda quanto più ci s'innalza, in quanto meno densa. Le aree soggette a temperature non superiori a 10 °C non sviluppano vegetazione ad alto fusto. Il clima della tundra è il clima che caratterizza i margini del circolo polare artico nella zona che corrisponde alla tundra. Al di fuori dai tropici le precipitazioni continuano ad aumentare con l'altezza. Anche i venti diventano più forti con l'altezza, perché il moto dell'aria è meno influenzato dall'attrito con la superficie terrestre. Si trova anche in Islanda, nella Groenlandia costiera e nel Canada settentrionale. Condizioni simili si riscontrano su altopiani in quota come il Tibet, sulle Alpi e sulle Ande. La temperatura media annua è inferiore a 0 °C e sale solo durante la breve estate. L'unica vegetazione possibile è quella costituita dalla tundra, simile a un deserto, dove prosperano solo muschi e licheni.
Le zone temperate (vedi fotocopie)
Si distinguono per avere due stagioni estreme (inverno ed estate) ben nette e due stagioni di transizione (primavera e autunno) abbastanza ben definite. Il carattere dominante del clima temperato è la grande variabilità delle correnti aeree dovuta soprattutto all'alternanza delle zone di alta e di bassa pressione, apportatrici le prime di periodi secchi, le seconde di periodi di maltempo.
Clima temperato marittimo: presenta temperatura media piuttosto stabile ed escursione annue e mensili contenute, umidità alquanto elevata e formazioni nuvolose frequenti. Le piogge presentano il loro massimo soprattutto durante il periodo invernale. Il clima temperato marittimo può distinguersi nelle due varietà: mediterranea e oceanica: si nota in tutte le coste occidentali dei continenti alle latitudini soggette, per la maggior parte dell'anno, ai venti di ponente spesso violenti ma in prevalenza dolci e umidi, che rendono poco evidente il passaggio tra le stagioni. Clima temperato sub-continentale: costituisce il clima di transizione tra il clima dolce e uniforme delle coste e il clima più marcato del vicino entroterra. Pianura Padana e la Germania meridionale.

Clima temperato continentale: rappresenta il clima temperato più marcato, con la stagione invernale più lunga, la stagione estiva piuttosto calda e una riduzione delle due stagioni di transizione. Le escursioni diurne della temperatura risultano per lo più notevoli; marcata inoltre è l'escursione annuatra il mese più freddo ed il mese più caldo. I più elevati quantitativi di pioggia si registrano durante il periodo estivo, e la quantità totale delle precipitazioni diminuisce procedendo verso l'interno del continente.
Clima degli altipiani: si trova nell'America meridionale, nella Cordigliera delle Ande. Le escursioni diurne della temperatura risultano molto pronunciate; le piogge registrano valori piuttosto alti nella stagione calda, mentre prevalgono piogge di breve durata a carattere temporalesco durante la stagione fredda. lungo i margini occidentali delle masse continentali la piovosità è essenzialmente ciclonica. Precipitazioni piuttosto intense si registrano su coste e versanti esposti a ovest. La piovosità tende a diminuire procedendo all'interno. I sistemi depressionari sono frequenti e più intensi di inverno, con il risultato che in questa stagione si ha la massima piovosità in molte zone marginali occidentali temperate. Ancora più all'interno nei continenti diventa maggiormente importante la pioggia convettiva, che si ha soprattutto d'estate (con il caldo), e, inoltre, le depressioni e le relative fasce di maltempo tendono a penetrare più facilmente all'interno dei continenti durante l'estate. La neve persiste per parecchie settimane solo nelle zone interne e in quelle orientali dei continenti.

Le zone monsoniche
Il clima monsonico è tipico del subcontinente indiano, del sud-est asiatico e della Cina meridionale. Da giugno a ottobre i monsoni, caldi e carichi di umidità, soffiando dal mare verso la terraferma. Durante la stagione secca, masse d'aria stabile, sospinte dagli dagli anticicloni sub-tropicali, provocano cielo sereno. L'alternanza dei monsoni determina anche i ritmi dell'agricoltura e le rese dei singoli anni. Ritardi o anticipi di questi venti possono causare grandi siccità o disastrose alluvioni, portando parecchie carestie. La flora tipica del clima monsonico è caratterizzata dalla giungla, nella quale sono presenti molte piante che perdono le foglie durante la stagione secca. Tra gli animali più tipici, l'elefante asiatico e la tigre.

La steppa
Ci sono tre tipi di steppe: le steppe dell'Eurasia e le praterie del Nord America, le praterie dell’emisero sud e le steppe tropicali. Le prime occupano il centro delle due grandi masse continentali dell'emisfero nord. Poiché si trovano lontano dall'influenza moderatrice degli oceani, esse vanno incontro ad ampie escursioni giornaliere e amplissime escursioni annue. Durante la breve, calda estate le temperature medie mensili variano tra i 17°c e 20°c. L'inverno, d'altra parte, è lungo e rigido, con temperature medie mensili ben al di sotto dello zero; e a volte si hanno tormente di neve, specie nelle praterie del Nord America. Al contrario, le praterie dell'emisfero sud, hanno in genere un clima più caldo ed uniforme: questo, perché sono più vicine all'equatore e si giovano dell'influenza mitigatrice del mare. La piovosità annua di tutte le praterie temperate è moderata: in quella nord-americana i venti occidentali apportatori di pioggia vengono bloccati dalle Montagne Rocciose, nelle pampas dalle Ande;le steppe sono al riparo grazie alla loro grande distanza dal mare. Le steppe tropicali si trovano a basse latitudini, ai margini dei torridi deserti. Esse, di solito, sono sottoposte ai venti apportatori di pioggia, e connesse perturbazioni, per un breve periodo dell'anno, il che produce climi semi-aridi piuttosto che prettamente desertici. La vegetazione naturale comprende cespugli spinosi e piante grasse.
I tropici
Il clima equatoriale è un clima tropicale caratterizzato da temperature medie annuali sui 27-28 gradi,  le precipitazioni sono in media molto abbondanti, pressoché costanti e manca una vera e propria stagione secca, a differenza del clima monsonico e di quello della savana. L'umidità relativa normalmente è molto elevata e risulta difficilmente sopportabile da chi non vi è abituato. I raggi solari hanno sempre inclinazioni molto forti. In questo clima si sviluppano le foreste ombrofile. Spesso ogni giornata si ripete con condizioni meteorologiche apparentemente identiche o molto simili. Le piogge avvengono per lo sviluppo di nubi cumuliformi che danno luogo a precipitazioni temporalesche, per via dell'elevata umidità e della traspirazione ed evaporazione delle piante.
Le aree mediterranee
Il clima mediterraneo è il meno esteso dei climi temperati. È caratterizzato da un lungo periodo di siccità estiva ed inverni miti. Estati secche con inverni piovosi. La scarsità di precipitazioni nel semestre caldo sfavorisce l'agricoltura. Il mare contribuisce a determinare il clima, il quale è temperato caldo, con escursioni termiche giornaliere ed annue modeste.  L'agricoltura e l'allevamento vi sono praticati da secoli, si coltivano olivi, vite, agrumi e cereali. Il clima mediterraneo è caratterizzato dalla macchia mediterranea, un tipo di vegetazione composta da piccoli alberi sempreverdi e da cespugli.
I deserti
Il clima desertico, tipico dei deserti caldi e freddi, è un clima arido costituito da forti escursioni termiche giornaliere e da precipitazioni scarsissime che possono essere assenti per anni. Le temperature elevate favoriscono l'evaporazione. Il clima desertico freddo è caratterizzato da fortissime escursioni termiche annue, a causa della continentalità della zona in cui si trovano; L’aridità è estrema ed è dovuta in particolar modo alla grande distanza dal mare e all'azione delle catene montuose che impediscono alle correnti umide oceaniche di penetrare nel deserto.

I microclimi
La microclimatologia è lo studio dettagliato, a piccola scala, delle condizioni atmosferiche nel sottile strato d'aria situato immediatamente al di sopra della superficie terrestre. L'escursione termica giornaliera vicino al suolo è molto forte. Un'altra caratteristica dello strato superficiale d'aria sono le rapide fluttuazioni dell'umidità:questa,infatti, vicino alla superficie terrestre deriva dell'evaporazione delle precipitazioni, della sublimazione di ghiaccio e neve e della traspirazione delle piante, sicché il vapore acqueo generalmente diminuisce con lo aumentare dell'altezza. Le foreste hanno una notevole influenza moderatrice sul clima. La maggior parte della radiazione solare viene assorbita dalle chiome: pertanto, le temperature più alte della foresta si hanno sulla parte superiore della copertura. A causa dell'ombra proiettata dagli alberi, la temperatura diminuisce verso il basso e il suolo della foresta è generalmente più fresco del terreno aperto circostante. L'umidità è ordinariamente più alta nella foresta, dove le correnti d'aria vengono molto ridotte: i venti, rallentati dalla copertura, vicino al suolo diventano molto leggeri. Vistose differenze tra città e campagne. Il velo d'inquinamento schermando l’insolazione durante il giorno e riemettendo la radiazione terrestre durante la notte. La maggioranza della città sono immerse in una massa d'aria calda nota come isola di calore. La visibilità nelle città e spesso inferiore a quello delle aree rurali a causa della maggior concentrazione di particelle inquinanti in sospensione; queste aumentano la torbidità atmosferica sia per il loro diretto effetto di schermo, sia perché agiscono come nuclei di condensazione per la nebbia. A causa del maggior attrito con la superficie, la velocità del vento nelle grandi città è di circa il 25% inferiore rispetto alle aree rurali. Sembra che l'urbanizzazione abbia aumentato la piovosità su molte grandi città. I laghi se essi non ghiacciano rendono mite il clima circostante ma se ghiacciano fanno diventare il clima del posto ancora più rigido.

With love , D. 

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