domenica 12 maggio 2013

Galileo Galilei


Galileo Galilei

Introduzione
Galileo Galilei, nato a Pisa nel 1564 e morto ad Arcetri (Firenze) nel 1642,  fu un importante fisico, astronomo e filosofo italiano.
Figlio del musicista Vincenzo, Galileo ricevette la prima formazione culturale presso i monaci di Vallombrosa; nel 1580 si iscrisse alla facoltà di medicina dell’università di Pisa, ma il maturare di nuovi interessi per la filosofia e la matematica lo spinse ad abbandonare gli studi intrapresi ed a dedicarsi a queste discipline. Nel periodo successivo lavorò ad alcuni scritti sull’idrostatica e sui moti naturali, che non furono pubblicati. Nel 1589 divenne professore di matematica a Pisa, dove iniziò la critica del pensiero aristotelico. Nel 1592 ottenne la cattedra di matematica all’Università di Padova, dove rimase per 18 anni.

Le grandi scoperte
Nell’ambiente stimolante della città, Galileo inventò un “compasso” geometrico – militare per calcolare la soluzione di problemi balistici, e realizzò numerosi esperimenti che lo condussero alla scoperta delle leggi che regolano la caduta libera dei gravi; studiò il moto dei pendoli e alcuni problemi di meccanica. Per quanto riguarda l’astronomia, egli dichiarò la sua adesione alla teoria copernicana sin dal 1597 e, in contrapposizione alla concezione geostatica del cosmo elaborata da Tolomeo, addusse una teoria delle maree legata al movimento della Terra. Nel " Sidereus Nuncius " Galilei ci descrive le sue osservazioni tramite il cannocchiale, o, meglio, il telescopio. Telescopio e cannocchiale concettualmente sono la stessa cosa: sono entrambi dati dalla combinazione di lenti concave e lenti convesse in modo tale da ingrandire gli oggetti lontani; le lenti convesse ingrandiscono, ma solo da vicino; é solo tramite l' apporto di quelle concave che si può ingrandire ciò che é lontano. La differenza tra cannocchiale e telescopio consiste nel fatto che con il primo si osservano esclusivamente realtà presenti sulla Terra ( anche se magari molto distanti ), con il secondo invece si possono arrivare ad osservare realtà che non sono sulla Terra: astri, pianeti e stelle. La grande intuizione di Galileo fu di creare un rapporto biunivoco tra scienza e tecnica, é un rapporto biunivoco nel senso che un maggiore sviluppo tecnologico permette alla scienza di conseguire risultati più apprezzabili, ma un maggiore sviluppo scientifico consente la creazione di strumenti sempre più precisi. Emerge poi nella elaborazione del telescopio un aspetto che avrà modo di emergere più volte in Galilei, ossia quelle che lui chiama " le sensate esperienze e le certe dimostrazioni ", dove sensate sta per " sensibili " e certe sta per " dimostrazioni rigorose ", di tipo matematico. Queste due espressioni vanno intese come la prima formulazione del metodo della scienza moderna, il quale si avvale non solo di calcoli matematici , non solo di osservazioni fisiche, ma di tutte e due le cose insieme.  La matematica “pura”, secondo Galileo, non è in grado di presentare la realtà: la realtà naturale è presentata dall’esperienza e deve essere spogliata di qualità soggettive per studiare soltanto i rapporti quantitativi e matematici. Ma è l’azione a riprodurre tramite l’esperimento un certo fenomeno e a consentire di verificare se esso produca o meno l’effetto previsto dall’ipotesi. Questa sintesi di esperienza, ragione matematica e azione costituisce il fondamento del metodo galileiano. 

With love , D. 

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