domenica 1 dicembre 2013

Opere minori Dante Alighieri


Dante nasce nel 1285 a Firenze dove vi rimane per quasi tutta la sua vita e muore nel 1321 a Ravenna.
Dante è il massimo poeta italiano del Medioevo, vive in un epoca dove erano presenti dei conflitti tra Papato e Impero, per la supremazia dell’Italia e della Germania; inoltre l’Italia era rimasta divisa in comuni, all’interno dei quali vi erano dei conflitti che avevano portato la Borghesia (nuova classe sociale) al potere schierata con le famiglie più ricche.
Dante proviene da una famiglia agiata, anche se non ricca, era una persona attiva politicamente, infatti si occupava della Vita Politica di Firenze e fu per questo motivo che venne esiliato.
Le lotte tra Papato e Impero avevano portato alla formazione di due frazioni: i GUELFI, alleati del Papa, e i GHIBELLINI, alleati con l’imperatore. I Guelfi a sua volta erano divisi in Guelfi Bianchi e Guelfi Neri; i quali all’interno del Comune in cui viveva Dante ebbero degli scontri tra di loro, dove rimase coinvolto anche lo stesso Dante. I Bianchi, pur appoggiando il Papa, non erano d’accordo con le idee del Papa Bonifacio VIII, il quale voleva sottomettere a se Firenze. Dante Faceva parte dei Guelfi Bianchi e sosteneva che tra la chiesa e lo stato doveva esserci una distinzione di poteri, e fu proprio questo uno dei motivi che lo portarono in esilio.
In questo periodo si era diffuso lo STILNOVISMO, un movimento letterario di cui Dante era il maggiore esponente e coloro che seguivano questa corrente badavano a scrivere in bello stile.
In genere Dante scrive Poesie Liriche o Poemi. Nelle sue opere tratta l’Amore (per Beatrice), la Politica e la religione. I suoi capolavori principali sono:

Vita nova
Quest'opera, composta da 42 capitoletti, è stata scritta come una sorta di diario e racconta i sentimenti che Dante prova per Beatrice, compresi i loro rari, ma fondamentali, incontri . Il primo avvenne quando Dante aveva solo 9 anni, e lui non riesce a fare altro che contemplarla. La rivede 9 anni dopo (a 18 anni) e finalmente la saluta. Vorrebbe dichiararsi, ma non ci riesce, e alla fine corteggia un'altra donna. Beatrice, una volta venuta a conoscenza di questo, non lo saluterà più. Per riparare a questo suo danno, in una poesia la loda eguagliandola alla Madonna.
Troviamo i temi del “dolce stil novo”: donna angelicata, donna che funge da tramite fra uomo e Dio.

Il Convivio
Il Convivio, commento in prosa di una serie di canzoni, è rimasto incompiuto .Dovevano essere 15 trattati e 14 canzoni. Il primo trattato sarebbe stato introduttivo. Molte canzoni non furono mai composte. Scrisse quattro trattati commentando tre canzoni. Fu steso tra il 1303-04, forse l’ultimo trattato è posteriore, del 1306-08. Dante non si curò mai di ritoccare l’opera perché non era prevista la pubblicazione. Attorno al 1330 ci fu una prima edizione ricca di errori. La prima edizione a stampa è di Firenze del 1440
Il Convivio è un opera di argomento filosofico, dove Dante scrive per scagionarsi dalle accuse dei giudici fiorentini. È un opera scritta in latino.

De vulgari eloquentia
 Quasi contemporaneamente al Convivio, Dante, scrisse il De Volgari Eloquentia, un’opera scritta in latino, con la quale vuole convincere, i grandi intellettuali del suo tempo, della necessità di una lingua comune.
 Doveva comprendere quattro libri ma fu interrotta al 14° capitolo del secondo libro. Dante ammette l'origine divina del linguaggio e afferma che mentre il volgare è una lingua viva, parlata e perciò naturale, il latino è una lingua fissata in regole dai dotti e perciò convenzionale. Quindi passa a trattare degl'idiomi d'Europa e particolarmente d'Italia. quindi si dà alla ricerca per tutta l'Italia di un "volgare illustre" e dice che lo sente in ogni dialetto ma non lo trova perfettamente in nessuno di essi.

La monarchia
E' un trattato di filosofia politica scritto in tre libri, in lingua latina, tra il 1319 e il 1313, in occasione della venuta in Italia dell'imperatore : Enrico VII durante le lotte per le investiture. Dante ha grande fiducia in lui e spera che egli possa sedare le liti tra papato e impero. Qui espone la teoria dei due soli: ognuno deve illuminare le aree di rispettiva pertinenza, potere politico e spirituale non devono mai scontrarsi. Questo trattato fu scritto che Dante era già in esilio e lui sperava che Enrico VII potesse risolvere le cose tale da poter fare tornare a Firenze i guelfi bianchi (di cui faceva parte Dante)

Le epistole
scritte tra 1304 al 1317 in esilio. Queste lettere scritte in latino vengono inviate sia ad illustre personalità della politica fiorentina sia ai suoi amici, ma anche ai fiorentini in genere, dunque è un artifizio letterario per poter scrivere un trattato sia su argomenti politici che su argomenti letterari e sociali.

Le rime
(1283 – 1305) sono una raccolta di poesie che comprendono 20 anni della vita di Dante. Si evidenzia proprio il cambiamento dello stile del poeta. La lingua di Dante è importantissima: essa non è monocorde, o uno stile unico (Petrarca), perché Dante utilizza stili e linguaggi diversi. Passa dal linguaggio comico a quello più alto e complesso. Dante è POLI LINGUISTA: leggendo le “rime” noteremo questa evoluzione. All'interno di questa raccolta troviamo le “rime petrose” dedicate ad una donna chiamata Pietra (pseudonimo): una donna dal cuore duro e insensibile. L’ultima sezione riguardano le poesie che scrisse in esilio (come Cavalcanti)

With love , D. ❤

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