martedì 22 gennaio 2013

I normanni


Normanni
I normanni comparvero quasi improvvisamente nel corso del IX secolo lungo le coste francesi, risalivano la senna e la mosa – fiumi che sfociavano nella manica. Apparivano nel corso di feste o mercati e – balzando giù dalle loro navi – saccheggiavano monasteri e villaggi, lasciandoli alle fiamme prima d’andarsene. Le fonti su di loro narrano di avvenimenti orribili, tanto da definirli pressoché inarrestabili. Tramite la loro flotta costeggiarono la penisola iberica e giunsero sin nel mediterraneo, dove saccheggiarono le coste toscane e liguri.
Le fonti franche ci raccontano tuttavia solo gli aspetti terroristici di queste invasioni, il cui scopo principale era quello di trovare nuove terre da abitare. Nel ‘900, infatti, un loro capo di nome Rollando si fece insignire dal re franco del titolo di conte; i suoi uomini si instaurarono rapidamente nel regno, apprendendone costumi, lingua, e convertendosi al cristianesimo. Il territorio da loro occupato si chiamò da allora sin oggi “Normandia.” Nel 1035, un loro capo, Guglielmo detto il bastardo, venne insignito del titolo di duca; dal suo dominio partirono fondamentalmente due conquiste, le quali avrebbero cambiato profondamente la storia europea, in particolar modo quella italiana.
La prima spedizione fu indirizzata verso l’Italia meridionale, dove alcuni Normanni avevano avuto fortuna nel lavorare come mercenari al servizio di Bizantini, Longobardi e Arabi – perennemente in lotta tra loro.  Nel 930 ricevettero da Sergio – duca di Napoli – il feudo di Anversa. Come spesso accadeva quindi in queste situazioni, i nuovi territori attraevano molti abitanti della madrepatria. Nel giro di pochissimo tempo, quindi, le armate normanne divennero talmente potenti da poter rapire il papa leone IX; in cambio della sua liberazione si proclamarono suoi vassalli, in modo d’aver libero accesso alla conquista dell’Italia. Promisero al papa di liberare la penisola dai Bizantini e Musulmani. Nel giro di neppure vent’anni riuscirono nel loro intento; espugnarono Bari – capitale dei possedimenti bizantini in Italia – capitanati da Guglielmo il Guiscardo. E nel giro di un secolo smantellarono ogni possedimento musulmano nel sud Italia.
Il secondo assalto – invece – avvenne al di là della manica. Normanni e Vichinghi provenivano entrambi dalla Danimarca; questo favorì i rapporti, gli scambi, e le questioni legate ai matrimoni. Sfruttando proprio un intrigo matrimoniale, Guglielmo il Bastardo riuscì a pretendere il trono d’Inghilterra, inviò le sue armate e sconfisse quelle Anglo-Danesi ad Hastings, nel 1066, riuscendo così ad aprirsi la strada verso la conquista dell’isola. Allo stesso tempo si liberò dell’imbarazzante appellativo “Bastardo” fregiandosi del più glorioso “Il conquistatore.”
Con entrambi i nuovi possedimenti i Normanni adottarono la stessa strategia politica: sostituire i vecchi signori locali, con la propria aristocrazia. In tal modo, in Inghilterra, si liberarono di re, principi e signorotti anglo-danesi, sostituendoli con 180 signori Normanni. In Italia, invece, Duchi bizantini, signori musulmani e longobardi vennero sostituiti dai membri più in vista dell’aristocrazia normanna. Ogni possedimento era registrato e censito rigorosamente. In Inghilterra, nel Domesday Book, erano registrati tutti i possedimenti, le ricchezze e le tasse che ogni signore doveva pagare al re.  Allo stesso modo, in Italia, nel Catalogus  Baronum, erano registrati i feudi, le loro ricchezze, i soldati ed i cavalieri che ogni signore doveva prestare all’esercito normanno. Era un nuovo sistema di governo; centrato, in quanto ogni vassallo rispondeva ad un unico signore, e decentrato, in quanto a governare i territori era – a tutti gli effetti – la fitta rete di signori. Alcuni storici definiscono questi sistemi i primi regni feudali, in quanto ogni re domina sul suo dominio, e può far conto sui suoi ufficiali, e sui suoi vassalli.

Relazione gentilmente offerta da L.  

With love , D. 

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