I normanni
Normanni
I normanni comparvero quasi improvvisamente nel corso del IX
secolo lungo le coste francesi, risalivano la senna e la mosa – fiumi che
sfociavano nella manica. Apparivano nel corso di feste o mercati e – balzando
giù dalle loro navi – saccheggiavano monasteri e villaggi, lasciandoli alle
fiamme prima d’andarsene. Le fonti su di loro narrano di avvenimenti orribili,
tanto da definirli pressoché inarrestabili. Tramite la loro flotta
costeggiarono la penisola iberica e giunsero sin nel mediterraneo, dove
saccheggiarono le coste toscane e liguri.
Le fonti franche ci raccontano tuttavia solo gli aspetti
terroristici di queste invasioni, il cui scopo principale era quello di trovare
nuove terre da abitare. Nel ‘900, infatti, un loro capo di nome Rollando si
fece insignire dal re franco del titolo di conte; i suoi uomini si instaurarono
rapidamente nel regno, apprendendone costumi, lingua, e convertendosi al
cristianesimo. Il territorio da loro occupato si chiamò da allora sin oggi
“Normandia.” Nel 1035, un loro capo, Guglielmo detto il bastardo, venne
insignito del titolo di duca; dal suo dominio partirono fondamentalmente due
conquiste, le quali avrebbero cambiato profondamente la storia europea, in
particolar modo quella italiana.
La prima spedizione fu indirizzata verso l’Italia
meridionale, dove alcuni Normanni avevano avuto fortuna nel lavorare come
mercenari al servizio di Bizantini, Longobardi e Arabi – perennemente in lotta
tra loro. Nel 930 ricevettero da Sergio
– duca di Napoli – il feudo di Anversa. Come spesso accadeva quindi in queste
situazioni, i nuovi territori attraevano molti abitanti della madrepatria. Nel
giro di pochissimo tempo, quindi, le armate normanne divennero talmente potenti
da poter rapire il papa leone IX; in cambio della sua liberazione si
proclamarono suoi vassalli, in modo d’aver libero accesso alla conquista
dell’Italia. Promisero al papa di liberare la penisola dai Bizantini e
Musulmani. Nel giro di neppure vent’anni riuscirono nel loro intento;
espugnarono Bari – capitale dei possedimenti bizantini in Italia – capitanati
da Guglielmo il Guiscardo. E nel giro di un secolo smantellarono ogni
possedimento musulmano nel sud Italia.
Il secondo assalto – invece – avvenne al di là della manica.
Normanni e Vichinghi provenivano entrambi dalla Danimarca; questo favorì i
rapporti, gli scambi, e le questioni legate ai matrimoni. Sfruttando proprio un
intrigo matrimoniale, Guglielmo il Bastardo riuscì a pretendere il trono
d’Inghilterra, inviò le sue armate e sconfisse quelle Anglo-Danesi ad Hastings,
nel 1066, riuscendo così ad aprirsi la strada verso la conquista dell’isola.
Allo stesso tempo si liberò dell’imbarazzante appellativo “Bastardo”
fregiandosi del più glorioso “Il conquistatore.”
Con entrambi i nuovi possedimenti i Normanni adottarono la
stessa strategia politica: sostituire i vecchi signori locali, con la propria
aristocrazia. In tal modo, in Inghilterra, si liberarono di re, principi e
signorotti anglo-danesi, sostituendoli con 180 signori Normanni. In Italia,
invece, Duchi bizantini, signori musulmani e longobardi vennero sostituiti dai
membri più in vista dell’aristocrazia normanna. Ogni possedimento era
registrato e censito rigorosamente. In Inghilterra, nel Domesday Book, erano
registrati tutti i possedimenti, le ricchezze e le tasse che ogni signore
doveva pagare al re. Allo stesso modo,
in Italia, nel Catalogus Baronum, erano
registrati i feudi, le loro ricchezze, i soldati ed i cavalieri che ogni
signore doveva prestare all’esercito normanno. Era un nuovo sistema di governo;
centrato, in quanto ogni vassallo rispondeva ad un unico signore, e decentrato,
in quanto a governare i territori era – a tutti gli effetti – la fitta rete di
signori. Alcuni storici definiscono questi sistemi i primi regni feudali, in
quanto ogni re domina sul suo dominio, e può far conto sui suoi ufficiali, e
sui suoi vassalli.
Relazione gentilmente offerta da L. ❤
With love , D. ❤
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