La storia della fotografia. (in breve)
La storia della fotografia. (in breve)
La storia della fotografia descrive le vicende che portarono alla
realizzazione di uno strumento capace di registrare il mondo circostante grazie
all'effetto della luce.
La fotografia si concretizzò agli inizi dell'800 e si sviluppò arrivando alla riproduzione del colore e all'utilizzo di supporti digitali.
La fotografia si è affermata nel tempo dapprima come procedimento di raffigurazione del paesaggio e dell'architettura, poi come strumento per ritrarre la nascente borghesia e il popolo.
Ebbe inoltre un ruolo fondamentale nello sviluppo del giornalismo e nel reportage.
La fotografia si concretizzò agli inizi dell'800 e si sviluppò arrivando alla riproduzione del colore e all'utilizzo di supporti digitali.
La fotografia si è affermata nel tempo dapprima come procedimento di raffigurazione del paesaggio e dell'architettura, poi come strumento per ritrarre la nascente borghesia e il popolo.
Ebbe inoltre un ruolo fondamentale nello sviluppo del giornalismo e nel reportage.
Breve storia della fotografia:
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Nel 1725 Johann Heinrich Schultze
scopre che il nitrato d’argento annerisce con l’esposizione alla luce. Il primo
tentativo di fissare un’immagine su un supporto alla luce della scoperta di
Schultze, fu quello di Thomas Wedgwood. Dopo vari esperimenti riuscì a
registrare i profili degli oggetti che appoggiava su piccoli pezzi di pelle
bianca che esponeva alla luce del sole. Sfortunatamente, però, le immagini non
erano permanenti e Wedgwood poteva osservarle solo per pochi minuti a lume di
candela.
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Falliti gli esperimenti di
Wedgwood, è il francese Niépce a dare impulso alla soluzione del problema.
Niépce aveva il pallino delle invenzioni e già nel 1796 ipotizzò di poterla
fissare chimicamente. La sua idea, in realtà, era quella di ottenere lastre
litografiche in modo facile ed economico e quindi pensò di sfruttare la camera
oscura per impressionare una lastra da incisori e, nel 1826, ottiene la
riproduzione su peltro di una stampa del cardinale George d’Amboise.
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Louis Mandé Daguerre era un
pittore che stava facendo fortuna col un grande spettacolo ad effetti con
giochi di luci e fondali mobili che lui stesso dipingeva con l’ausilio della
camera oscura. Entrò in contato con Niépce e facero società, ma nel 1833 Niépce
muore. Daguerre continua ed ottiene i primi successi. Anche in Inghilterra
qualcuno lavorava attorno alla stessa idea:è Talbot che riuscì a fissare
un’immagine negativa di 2,5x2,5cm con una piccola camera oscura, che chiamò
disegno fotogenico.
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L’anno fatidico per la storia della fotografia è il 1839. È
quello della nascita della fotografia ed il padre ufficiale è Daguerre.
Il dagherrotipo non era, però, la migliore proposta: era costoso e l’immagine non era facilmente visibile sulla lastra a specchio, la copia era unica ed appariva con i lati invertiti.
Il dagherrotipo non era, però, la migliore proposta: era costoso e l’immagine non era facilmente visibile sulla lastra a specchio, la copia era unica ed appariva con i lati invertiti.
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Hippolyte Bayard aveva messo a punto un sistema decisamente
più avanzato del dagherrotipo. Le immagini erano ottenute esponendo nella
camera oscura un foglio di carta al cloruro d’argento che veniva sviluppato in
una soluzione di ioduro di potassio.
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Nel 1851, un
determinante impulso alla qualità viene offerto da Archer con la tecnica del
collodio umido. Il procedimento prevede la sensibilizzazione della lastra poco
prima dell’uso, ciò richiedeva però l’esposizione con la lastra ancora umida.
Il grande balzo tecnico è del 1871 quando Maddox, acquisita la tecnologia per
fermare le immagini e ha inizio la corsa verso il colore. Nel 1861 Maxwell
ottiene la prima immagine a colori visibile solo proiettando contemporaneamente
tre negativi ottenuti attraverso i filtri rosso, verde e blu (oggi diremmo in
RGB).
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Nel 1888, George
Eastman, capisce che il momento è venuto, e lancia la Kodak N.1. A lui va
riconosciuto il merito di aver reso popolare l’uso della macchina fotografica.
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La riproduzione
fotografica del colore è stata una ossessione per molti decenni dell’Ottocento.
Acquisita la tecnica primaria di fissare l’immagine, si poteva cominciare a
lavorare ad altro. nel 1891, Gabriel Lippmann perfeziona il suo sistema di
cromofotografia interferenziale di riproduzione del colore.
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Il salto tecnico
avviene nel 1907 con il lancio dell’Autochrome dei fratelli Auguste e Louis
Lumière Sulla loro scia, molti altri lavorarono alla lastra a colori sia con la
tecnica della sintesi additiva che sottrattiva.
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Sempre nel 1939 nasce ufficialmente
la parola fotografia.
Relazione gentilmente offerta da M. ❤
With love , D. ❤
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