domenica 29 aprile 2012

Jackson Pollock Ricerca

- Biografia
 Ultimo di cinque fratelli, nacque a Cody il 28 gennaio 1912, nello Wyoming. La famiglia dell'artista crebbe sotto la guida della madre, Stella May McClure, donna oppressiva, esigente e protettiva nei confronti dei figli, tutti molto viziati specialmente Jackson che era il più piccolo, perché il padre viaggiò molto per lavoro. Subendo il suo atteggiamento nevrotico riversò queste frustrazioni in molti suoi dipinti, ebbe una giovinezza inevitabilmente difficile, condizionata da un carattere volubile ed introverso e da violenti attacchi di collera, a causa dei quali venne espulso due volte dalle scuole superiori. Nel periodo inquieto della prima adolescenza si interessò molto della teosofia mistica e specialmente per le dottrine di Jiddu Krishnamurti, un mistico indù che viveva in California, secondo il quale la felicità poteva essere raggiunta solo attraverso la scoperta e la coscienza di sé, insegnamenti che influenzarono profondamente l'artista per tutta la vita. Nel 1930 si stabilisce a New York, in Greenwich Village; qui si iscrive all'Art Students’ League, dove subisce l'influenza del pittore Thomas Hart Benton. I due diventarono amici e Benton incoraggiò e accentuò il suo carattere da cow-boy che già gli aveva procurato problemi alle scuole frequentate precedentemente. Nel 1935 è tormentato da crisi depressive e si rifugia nell'alcol. Riuscì comunque a guadagnarsi da vivere lavorando per il "Federal Arts Project" istituto dalla Works Progress Administration. Nel 1938 viene licenziato per abuso di alcol. Nel 1939, dopo un ricovero in ospedale per alcolismo, Pollock conosce il Dr. Joseph Henderson, un giovane psicanalista junghiano. Da questo incontro nasce una serie di dipinti che ritraevano mostri, animali fantastici, grottesche forme umane e figure totemiche vagamente ispirate alle opere dei pittori surrealisti europei. In questi anni incontra John Graham, uno dei sovrintendenti del Metropolitan Museum of Art, che adorava l'arte primitiva e riteneva che i disturbi della sua personalità rivelassero la sua profonda sintonia con le verità mistiche e non con la realtà terrena. E su questa convinzione si fondò la nuova immagine pubblica di Pollock come artista sciamano. Nel 1941 Graham gli presentò Lee Krasner, un'ebrea russa cresciuta a Brooklyn, ben introdotta in quell’ambiente artistico in cui Pollock non aveva ancora messo piede. In breve si innamorarono e grazie a lei l'artista riuscì ad occupare una posizione di un certo rilievo nel mondo artistico e culturale newyorchese. Due anni dopo conosce la collezionista Peggy Guggenheim, che volle a tutti i costi un quadro di Pollock per la mostra che si tenne in primavera; l'opera era "Stenographic Figure", questo quadro vene accolto con grande favore dalla critica. Allora Peggy decise di allestire la prima mostra personale di Pollock nel novembre del 1943 e buona parte della critica reagì con toni addirittura entusiastici. Nel 1947 ormai Pollock era un'artista molto affermato e proprio in questo periodo comincia ad abbandonare la pratica di stendere il colore sulla tela con il pennello ed inizia a versare la vernice direttamente dal barattolo o a cospargere il pennello di colore e poi sgocciolare sulla tela: da qui il termine "sgocciolamento. Intorno al 1950 il pittore si impone all'attenzione del pubblico con le sue opere più imponenti: i "Drip painting" che suscitarono scalpore provocando reazioni contrastanti. La prima persona a commissionargli un'opera così grande fu Peggy Guggenheim, desiderosa che Pollock dipingesse un murale nel suo appartamento. Per mesi non riuscì a dipingere niente, poi in una sola notte creò il capolavoro intitolato "Mural". Nel 1955, riprende a bere e la sua produzione artistica ne risente. La sera dell'11 agosto 1956 Pollock perse il controllo della sua macchina e morì a South-Hampton. -Idee guida Jackson Pollock e parla di una pittura come un'arena all'interno della quale venire a patti con l'atto della creazione ,non voleva ritrarre nessun oggetto qualunque e allo stesso modo non venivano creati per stimolare l'emozione, ma con per toccare gli osservatori nel profondo del loro subconscio. Questa attività spontanea era l'azione di Pollock. Pollock faceva sgocciolare il colore sulle tele dove il subconscio mentale vuole, quindi lasciando che la parte inconscia della psiche si esprima. Cosa provavano a ritrarre Pollock, era solo questo, un'azione spontanea completamente eseguita senza pensarci. Pollock voleva esprimere la sua interiorità più profonda .Esso definiva l’arte un caos totale , per lui l'arte moderna non era altro che l'espressione degli ideali dell'epoca in cui vivevano. Pollock adorava dipingere , per lui era un modo di essere. -Tecniche Il modo di dipingere di Pollock è il Drip painting ,uno stile che si diffuse tra gli anni ’40 e ’60 del Novecento,letteralmente significa pittura d'azione e a volte chiamata anche espressionismo astratto. E’ un modo di dipingere in cui il colore viene fatto sgocciolare spontaneamente, lanciato o macchiato sulle tele. L'opera che ne risulta enfatizza l'atto fisico della pittura stessa Pollock compie l’opera con procedimenti automatici , gesti incondizionati e spontanei , come i surrealisti. i suoi lavori non nascono come “arte studiata” ma si affidano in parte anche a il caso, dipinge in modo impulsivo e istintivo .Utilizzava degli smalti industriali molto economici la cui marca “Duco” divenne poi anche famosa ed usatissima. -Cenni Critici  “La pittura di Pollock la trovo ancora oggi eccezionale, nel lontano1965 ho provato senza conoscere l’artista quasi la stessa corrente informale.” Cassella Roberto  “Pollock per me è stato un artista eccezionale ogni sua opera ha una vita propria , esprimel’intensità e la violenza del suo lavoro , ed è pieno di gestualità creativa!” Gimmy  « Quello che finiva sulla tela non era un quadro, ma un evento. Il punto di svolta c'è stato quando ha deciso di dipingere "solo per dipingere". I gesti che si riflettevano sulla tela erano gesti di liberazione dai valori - politici, estetici e morali » (Harold Rosemberg)  “Ancora oggi , a 50 anni dalla morte Jackson Pollock è un personaggio mitico , più leggendario che mai.” (Sam Hunter )  “Quando [Pollock] depose il pennello, dopo aver dipinto per ore e ore, immerso in una concentrazione estrema, una tela larga più di 6 metri e alta dal suolo fin dove la mano poteva arrivare, il pittore si trovò improvvisamente ai vertici dell’arte, non solo newyorkese ma internazionale… Era il gennaio di un grigio inverno tormentato dalla guerra, e in nessun altro luogo nasceva qualcosa di paragonabile per originalità e forza espressiva.” (Kirk Varnedoe )  Il Reynolds News in un titolo del 1959 ha scritto : «Questa non è arte, è uno scherzo di cattivo gusto.»

 - Sitografia 1
. http://biografieonline.it/commenti.htm?id=419 2. http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=419&biografia=Jackson+Pollock 3. http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=419&biografia=Jackson+Pollock 4. http://www.ciao.it/Jackson_Pollock_a_Venezia__1841857 5. http://www.atlantidezine.it/jackson-pollock-1950-apogeo-e-morte-di-un-rivoluzionario-dell-arte.html 6. http://sognidiroberta.myblog.it/archive/2008/10/24/jackson-pollock.html 7. http://ilcofanetto.forumcommunity.net/?t=29922901 8. http://valdarno.forumfree.it/?t=36343938 9. http://www.springerlink.com/content/m71vkh2752865106/ 10. http://www.teknemedia.net/pagine-gialle/artisti/jackson_pollock/dettaglio-mostra/27951.html 11. http://www.treccani.it/enciclopedia/jackson-pollock/ -Bibliografia 1. Artistico! (A. Piantucci , V. Rossini , T. Dei Re) Volume b. [Fabri editori] p.85 , 86, 87 2. Itinerario nell’arte Volume 3 [Zanichelli] (Giorgio Cricco , Francesco Di Teodoro)
 With love , D. ❤

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