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L’INQUINAMENTO DELL’ACQUA: LE VARIE CAUSE.
L'acqua può raggiungere il mare non solo attraverso i fiumi ma anche passando dal suolo, dopo essersi infiltrata ed aver raggiunto una falda acquifera.
Si può quindi facilmente intuire che l'acqua si può inquinare non solo tramite i fiumi ma anche con i prodotti inquinanti del suolo.
Un'importante causa dell'inquinamento delle acque, in particolare delle acque dolci sono gli scarichi di materiale organico.
Le principali fonti di inquinamento organico sono:
1) Le fogne delle città. I liquami che si trovano nelle fogne contengono grandi quantità di escrementi umani, perciò dovrebbero passare attraverso impianti di depurazione prima di essere scaricati nei fiumi purtroppo, in Italia meno della metà degli scarichi vengono depurati. I liquami fognari possono contenere microrganismi che provocano alcune malattie (colera, salmonellosi, ecc.). Una persona rischia di ammalarsi se ingerisce questi organismi (può capitare facendo il bagno nel fiume o mangiano molluschi contaminati).
• 2) Gli allevamenti. Negli allevamenti, gli escrementi vengono lavati via con l'acqua, i liquami così ottenuti vengono in parte utilizzati come fertilizzanti, in parte invece riversati nei fiumi.
• 3) Le industrie. Alcuni tipi di industrie, per esempio quelle alimentari, scaricano materiali organici direttamente nei fiumi.
• 4) L'agricoltura. I fertilizzanti, sia chimici che naturali, possono inquinare i fiumi come vedremo successivamente.
L'autodepurazione
Nelle acque si trovano dei microrganismi che si nutrono dei composti organici provenienti da organismi morti, liquami, ecc. e li trasformano in minerali non inquinanti.
Le sostanze che possono essere distrutte da questi organismi sono dette biodegradabili.
Oggi però, con l'aumento dell'inquinamento rispetto a qualche decina di anni fa, le sostanze biologiche sono presenti in quantità tale da superare la naturale capacità di autodepurazione; inoltre riversando sostanze non biodegradabili, l'autodepurazione non ha alcun effetto, le acque dolci rimangono perciò inquinate.
I prodotti chimici in agricoltura
Le numerose sostanze utilizzate in agricoltura non restano solo sul suolo o sulle piante.
Quando la pioggia dilava il terreno, una parte di essa finisce sui canali di scolo e da qui ai fiumi e poi al mare.
Quando l'acqua piovana (o anche quella d'irrigazione) filtra nel terreno, tralascia lentamente un'altra parte di queste sostanze in profondità, fino alle falde acquifere da cui si prende l'acqua per bere, che potrebbe divenire non potabile a causa dei nitrati e dei fosfati rilasciati dai fertilizzanti chimici utilizzati sul terreno.
I fertilizzanti in particolare provocano uno sviluppo eccessivo di alghe nei laghi e nei mari. Questo fenomeno prende il nome dieutrofizzazione.
Il fenomeno colpì soprattutto verso la fine degli anni ottanta i mari adiacenti le coste dell'Adriatico dove vaste zone vennero invase da alghe e fu in pericolo l'afflusso turistico estivo.
L'immissione di fosfati nelle acque dei mari e dei laghi fa aumentare le alghe.
Quando queste muoiono, i batteri decompositori consumano l'ossigeno disciolto nell'acqua provocando la morte per asfissia degli altri organismi.
Anche l'azione dei pesticidi (detti anche fitofarmaci) possono contaminare falde acquifere, l'acqua potabile e il cibo. Non sono tuttavia ancora noti gli effetti sull'uomo, pur essendo in ogni caso sostanze nocive.
A questo problema si viene incontro utilizzando la coltivazione biologica, che però a causa dei raccolti più scarsi si hanno dei prezzi relativamente elevati nell'ambito dell'alimentazione.
In quest'ultimo ventennio la situazione è migliorata complessivamente per l'uso più diffuso di impianti di depurazione di acque civili ed industriali, per l'uso detersivi biodegradabili al 90% e con il controllo dei rifiuti provenienti dalle attività agro-zootecniche.
Soprattutto le coste ne hanno tratto beneficio diventando balenabili e fruibili appieno da abitanti e turisti.
With love , D. ❤
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